SAN GIORGIO CANAVESE BRICK EXPO 2022
L’OTTAVA MERAVIGLIA DELL’ERA MODERNA
Durante il primo weekend di ottobre, nel cuore del Canavese si è svolto l’evento più bello in assoluto del Piemonte dedicato al mondo delle creazioni di mattoncini. Pensate che in un piccolo paesino di 2500 anime quale che è San Giorgio Canavese, si sono registrate ben 8500 presenze.
Questa è l’ottava edizione, ma la quarta in versione EXTENDED, ovvero con l’aggiunta del concorso COSPLAYER, di tornei con la PLAYSTATION, con la presenza di fumettisti, creatori di giochi da tavolo, dioramisti di modellismo statico e chi più ne ha, più ne metta.
Ma io sono qua per parlare di LEGO e che cosa vi posso dire? Mi devo complimentare con Silvio Giovetti e Roberto Pomatto per essere riusciti a far arrivare costruttori rinomati ed in gamba che desideravo incontrare da una vita. Primo fra tutti c’è il mitico Luca Petraglia, un ragazzo davvero talentuoso che delizia tutto il mondo con le riproduzioni dei monumenti italiani più celebri, quali il CAMPANILE DI GIOTTO, la FONTANA DI TREVI, il PONTE DI RIALTO, l’ALTARE DELLA PATRIA, la MOLE ANTONELLIANA, CASTELDELMONTE ed il DUOMO DI MILANO, tutti presenti nella sala ad egli dedicata.
Esatto! Avete letto correttamente. In un colpo solo avreste potuto ammirare tutte queste bellezze, ma non finisce quì, perchè insieme a lui, all’interno del progetto ACOL COMMUNITY è venuto persino dalla lontana Formia un costruttore dalle abilità tecniche davvero invidiabili. Trattasi di Luca Gaudenzi un ingegnoso ragazzotto che tira fuori dal nulla gli aerei militari più disparati. Tra i più celebri potevate ammirare le FRECCE TRICOLORE, ma non è tutto, perchè il mio beniamino non tratta solo velivoli, tanto è vero che nel giro di pochi mesi ha realizzato una magnifica riproduzione dell’AMERIGO VESPUCCI, il fior fiore all’occhiello della nostra marina militare. Pensate che talmente era grande la voglia di presentarlo come novità ed esclusiva di questo evento sangiorgese, che ha finito di costruirlo direttamente al BRICK EXPO, perché non aveva fatto in tempo a montare alcuni pezzi, tra cui le vele e il cordame.
Questo di San Giorgio C.se è anche il primo evento al quale abbia partecipato la Community ACOL, infatti i due sopra citati costruttori sono le loro punte di diamante, ma il proprio apporto alla manifestazione non rappresentava soltanto quelle già di per sè fantastiche realizzazioni. Grazie a Vincenzo Marchese , Stefano De Giovanni e Michele Lanini, questo gruppo di collezionisti ci ha fatto conoscere una chicca mai vista prima, ovvero l’esposizione dei set vintage CASTLE degli anni ormai remoti. Vi confesso che non sono un seguace della scatola chiusa, ciononostante, per questioni di spazio, anche io ho peccato. Mi domando persino se un giorno avrò la mia lego room per poterle aprire oppure se sarà scemata la mia passione, però quanto ho visto mi ha affascinato incredibilmente.
Parlando con questi tre simpaticissimi nuovi amici, durante il weekend ho capito la vera essenza del collezionista “scatolaro” come si definisce Vincenzo, prendendosi gioco di se stesso, facendosi un po’ di autoironia. Vedere la sua collezione di castelli vintage, è stato emozionante nonostante fossero ancora chiusi. Le sue scatole erano così perfette, che parevano uscite dalla fabbrica l’altro ieri. In quel momento ho realizzato che quando ti capita tra le mani una confezione pressoché nuova, anzi di più, nonostante i suoi 40 anni di vita, credo che sia davvero folle aprirla, perché in quel caso sarebbe un crimine contro l’umanità farlo! Ovviamente, si potevano ammirare anche i set montati sapientemente conservati da Michele, mentre Stefano mi ha fatto conoscere un mondo che ignoravo, come ad esempio la collezione di poster che si trovavano solamente all’interno di quei set “antichi”. Pensate che alcuni di questi valgono come minimo un centinaio di euro ed ovviamente sembrano appena stampati di fresco talmente sono tenuti bene. Non posso che complimentarmi con loro, in quanto collezioni così, sono davvero emozionanti e questa sensazione è stata confermata dai visitatori che sono rimasti estasiati da quella visione. In alcuni si potevano scorgere delle lacrimucce trattenute, mentre altri addirittura hanno richiamato l’attenzione dell’amico per mostrare quelle meraviglie dicendogli: “Vieni, andiamo a piangere assieme”.
Vicino a tutte queste belle meraviglie c’era anche il tavolo con tutte le mie opere di punta e la recente REGGIA DI BUGLIANO. Stare con loro, mi ha onorato e nello stesso mi ha fatto sentire coccolato, perché non si sono risparmiati di elogi nei miei confronti, mettendomi anche un po’ in imbarazzo. La loro compagnia, nonostante quest’anno la stanza fosse l’ultima, ovvero quella che vede fuggire i visitatori ormai stanchi, è stato un toccasana. Le piacevoli chiacchierate hanno fatto passare il weekend troppo in fretta e tra di noi si è instaurata una bella amicizia. Non vi posso far capire quanto ci siamo divertiti nel “prendere in giro” gli ignari astanti che chiedevano informazioni serie su dove fosse Bugliano, perché sembravano davvero molto colpiti dal mio nuovo palazzo dedicato al comune che in realtà non esiste. Credo che tra sabato e domenica le ricerche su GOOGLE in merito saranno salite esponenzialmente.
Proseguendo la visita, a ritroso, esattamente come l’ho sempre fatta io, le meraviglie non finiscono. Alla mia sinistra fa sempre un gran figurone il LUNA BRICK di Daniele Cristello che è giunto sin da Firenze per far parte di questo bellissimo gruppo di espositori. Ogni volta che mi fermo davanti al suo banco, rimango estasiato dalle giostre che crea. Il suo, è un parco quasi interamente SET FREE, ovvero predominano al 99 per cento da attrazioni originali di sua invenzione ed è per quello che il suo è un diorama davvero interessante. Tra le tante, mi colpisce tutte le volte la sua ruota panoramica senza raggiera.
Un altro BIG, è Davide Zen, un mio amico consolidato nel tempo, specializzato in automobili TECHNIC. Tra le più famose spiccano come sempre le sue mitiche DELTA, così belle che un costruttore di quelle vere, AUTOMOBILI AMOS, se ne è innamorato e gli ha chiesto di creare le istruzioni per farne un set esclusivo di pochi esemplari. Trattasi di una realtà italiana che ha acquisito i diritti per ricostruire la DELTA. La loro versione è stata battezzata LANCIA DELTA FUTURISTA. Ne stanno facendo una serie limitata e per acquistarle bisogna impegnare tutti i reni che avete e forse non bastano, perché la “ragazza” è davvero un lusso per pochi, intendo quella vera!
Il primato della zona industriale più bella che ci sia, a mio avviso è aggiudicato a Marco Maffè che con tutta la sua famiglia, nonna compresa, imperversa in tutto il nord Italia, facendo conoscere la propria città diventata ormai incommensurabile. Questa volta, per via dello spazio ed orfano della sua crew, ci ha portato solo l’ultima versione che conteneva giustappunto la parte industriale, ma vi garantisco che era un gran belvedere.
Con questa edizione, ho avuto l’onore di ammirare per la quarta volta un’antica armatura samurai, completamente fatta di LEGO, katana e fodera compresa. L’indiscusso MAESTRO di quest’opera è Andrea Montuori, instancabile AFOL che ha speso parecchio del suo tempo per spiegare alle persone curiose le mille sfaccettature che ci sono dietro alla realizzazione di un opera del genere. Inoltre, per me è stata la prima occasione di vederlo gironzolare per gli stand completamente vestito da antico samurai giapponese, indossando proprio la sua opera.
Dopo l’incontro col MAESTRO, si procede con la visita e chi trovo? Il VIP dei mattoncini, il generale inverno Sandro Damiano, famoso per essere riuscito nell’impresa di avere una sua opera nell’olimpo LEGO. Il suo WINTER CHALET è stato scelto per diventare un vero set, venduto in 10.000 copie nel giro di pochissime ore ed era esposto anche in questa fiera. Facevano bella mostra anche le altre sue opere e persino il più recente CASTELLO DI CAGLIOSTRO tratto dal celebre film di LUPIN III. Riparleremo con lui a breve nell’intervista sul nuovo numero di Brick.it Magazine, quindi non perdetelo.
Quando si assiste ad una mostra in Piemonte, molto spesso ci si imbatte in Lorenzo Brovia, famoso per aver realizzato una versione in mattoncini del GATTIGER ed anche questa volta ho potuto ammirarlo. Guardate voi stessi la foto che ho ritratto e capirete di cosa sto “parlando”.
Ma le sorprese non finiscono qui, perché non appena entro nella nuova sala incontro nuovamente il carissimo Andrea Girotto, in arte Jolly3Brick, con le sue moc dinamiche. Questa volta non si è davvero risparmiato perché c’erano tutte le più belle, come Drogon che sovrasta minaccioso davanti alla barriera o quelle dedicate ad Harry Potter. Inoltre, ha portato una novità a me lieta, perché essendo appassionato della Terra di mezzo non potevo non gradire lo Smaug de Lo Hobbit che volteggia sopra ad un mare di lava.
Tornando sul tema tolkieniano, posso affermare che questa edizione era pregna di moc a tema grazie alla generosità Di LegoMocLoc, ovvero Alex Bonelli, famoso designer molto prolifico. Sue sono le “mille” istruzioni in vendita. Se in giro vi capitasse di vedere un’opera a tema Lord of the ring o The Hobbit, molto probabilmente state vedendo una delle sue creazioni acquistate da altri appassionati. Tornando a noi, il mio carissimo amico ci ha deliziato con ogni ben di “Tolkien”. Ha inondato il tavolo con molteplici scene tratte dai due film partendo dalle dalle più piccine fino a quelle più grandi. Bellissima e famosa è la sua Rivendell, che finalmente ho potuto ammirare da vicino. C’era anche la nuovissima Minas Morgul e la “Battaglia del Fosso di Helm”. Mi sarei portato tutto a casa, ma non avevo spazio in macchina.
Non vi ho detto che sarebbe stato bello avere una sala più grande per raccogliere tutti i builder della Terra di Mezzo? Ve lo dico adesso, perchè di opere a tema c’erano anche quelle di Matteo Pastorino con il suo Pontelagolungo (Esgaroth) de Lo Hobbit e Minas Tirith di Nicola Bozzolan che per l’occasione di questa gita ha voluto illuminarla.
Se ne sono viste di cose a San Giorgio e le sorprese non sono ancora finite. In Piemonte c’è un ragazzo che col tema medioevale fa faville. Il suo nome è Emanuele Cavallo e per l’occasione ha rinnovato completamente il suo famoso diorama a tema anche perché l’ultimo andò per metà distrutto accidentalmente durante il viaggio in quel di Grugliasco.
Sempre restando in un’ambientazione storica, ma molto più recente, si fa notare positivamente il nuovissimo diorama di uno dei padroni di casa, ovvero il buon Silvio Giovetti, col quale mi complimento per aver creato una cattedrale che non stufa mai l’occhio. Ci si diverte un mondo nello scoprire tutti i dettagli e le scenette esilaranti che ha disseminato in ogni angolo del cittadina. Tra i più simpatici c’è una anziana minifigure (pare l’Alfred di Batman), che rimanendo in intimo dell’epoca ed incurante della guardia, si sta facendo un bagno dentro la fontana. C’è persino una stazione della metropolitana nel sottosuolo, con tanto di binari.
Andrea Cortesi, è un AFOL che si è messo in testa di superare il record del villaggio di Natale ed entrare nel famoso libro dei Guinness dei primati. Le sue intenzioni sono davvero serie, tanto è vero che ho potuto sincerarmene in questa manifestazione. Le dimensioni del diorama sono 689×204 cm ovvero l’equivalente di 200 baseplate 32×32, ma il progetto non è ancora ultimato, perché si deve ancora espandere. Vi assicuro che per me, questa volta è stata un’impresa immortalare la versione 6.0, sia con le foto che coi video e spero che in qualche maniera ci sia riuscito a rendergli giustizia. Per farvi conto di che cosa si stia parlando, vi sciorino un po’ di dati supplementari: 400.000 pezzi circa, 2008 minifigures, di cui 902 elfi di Babbo Natale, 381 abeti e OTTO ore di allestimento! Qualcuno di voi sa quando ha cominciato questa titanica opera? Noooo? Ve lo dico io, nel 2017, perciò vi consiglio di non provarci ad imitarlo, perché è un’impresa molto complessa e richiede una pazienza e tempo che pochi hanno. Complimenti a lui.
Dalla lontana Sardegna, il presidente del KARALISBRICK, Maurizio Lampis ha portato due grandi opere, quali la sua versione della FONTANA DI TREVI e la novità assoluta, ovvero PIAZZA SAN MARCO DI VENEZIA. Avrei voluto fare una bella foto dell’insieme di quest’ultima, purtroppo, essendo un’opera che rispecchia la realtà, il diorama è quasi chiuso sui quattro lati, pertanto non mi è stato possibile. D’altronde le opere sono fatte per essere viste con gli occhi e non davanti ad uno schermo del cellulare, pertanto se vi capitasse l’occasione giusta, vale la pena mettersi in macchina per andarla a vedere.
Raggiungendo un corridoio ampio del castello, ci si imbatte in un lavoro comunitario realizzato dai seguenti AFOL: Davide Dioguardi, Emanuele Pitarella, Francesco Cheri, Fulvio Bontempi, Jarno Zani, Lorenzo Brovia, Michele Gamby, Silvia Citterio e Silvia Grillo. Questi sono i lavori fatti a società che racchiudono insieme diversi ingredienti che se mescolati per bene, si riesce ad ottenere un risultato davvero ottimo: amicizia, maestria, generosità e lavoro di squadra. Complimenti a loro per il mondo in stile western che hanno proposto.
Il grandissimo costruttore Luca Giannitti anche questa volta non è voluto mancare all’appuntamento e lo ha fatto portandoci la vesione 2.0 della Basilica di Superga. Rispetto alla precedente ha aggiunto parte della collina dove la chiesa controlla tutta Torino, sperando che non gli finisca nuovamente un aereo contro. Ha promesso, con fare da furbetto, quasi stesse dicendo “giurin giurello”, che presto ci sarà anche la stazione del trenino a cremagliera che porta su i turisti.
“Il pompiere paura non ne ha” è il ritornello dell’inno di quel corpo e questo gli amici Ario Gaviore e Simone Isaia lo sanno benissimo, pertanto la loro passione coi mattoncini è dedicata proprio ai vigili del fuoco. I valori di onore e gloria vengono trasmessi nei visitatori, grazie alla FIRE BRICK STATION che ogni anno il duo AFOL rinnova, rendendo il diorama sempre più grande, ma soprattutto migliore nella qualità degli automatismi. I due amici dietro al bancone sono sempre presi a manovrare gli automezzi radiocomandati oppure controllano che tutto funzioni alla perfezione. Con la loro caserma, ogni anno catturano l’attenzione di grandi e piccini. Vi racconto un piccolo aneddoto che mi ha scaldato il cuore. Stavo riprendendo alcune scene concordate con Simone e dopo aver finito di filmare mi ha confessato di essersi emozionato, manco io fossi Spielberg. La cosa mi è piaciuta parecchio, perché mi fa capire quanto alcuni AFOL apprezzino quello che faccio per loro.
Il mio viaggio dentro il castello è giunto quasi al termine, ma le meraviglie non sono ancora finite, perché nell’ultima sala c’è l’opera che ritrae il paesello del film Pixar “LUCA”, creato da Lidiana Marchetto, in arte Lilly Brick, nota al pubblico AFOL per aver partecipato alla versione tedesca di LEGO MASTERS.
La ciliegina sulla torta questa volta è servita da Roberto Ceruti, che ha deciso di far debuttare proprio a San Giorgio la sua Neverland, l’ultima fatica tenuta in cantiere almeno un paio di anni, se non ricordo male. Il risultato però è niente male, dato che come ormai ci ha abituati, trattasi di una moc dinamica. Potrete ammirare tra i vari automatismi, l’acqua della cascata che scorre sul serio o il beccheggiare del galeone e persino scorgere Peter Pan che vola sopra le nuvole. Non manca davvero nulla dell’iconografia di questa storia. Tutto sommato, anche se ci ha fatto aspettare davvero parecchio tempo, direi che “Il Pazzo per i LEGO” ha fatto centro.
In conclusione posso affermare che per quanto mi riguarda, ma è l’impressione che ho raccolto anche dagli altri partecipanti, questo evento, non solo è il migliore del Piemonte, ma può tranquillamente giocarsela con altre più famose. A conferma di questo, ho incontrato AFOL di Bologna che sono venuti apposta per ammirare le meraviglie che erano state annunciate tramite la possente campagna pubblicitaria nei socials. Non è un caso che qui vengano attratti ad esporre builders provenienti da tutta Italia. Sarà l’aria del Canavese, la bravura di Silvio Giovetti e Roberto Pomatto e tutto il loro staff, ma chi viene qua ad esporre, vorrebbe tornare tutti gli anni. Ormai è diventato il ritrovo annuale dei costruttori con la C maiuscola e non è un caso se ho ripetutamente usato la parola “amici”, perché a San Giorgio Canavese lo si diventa veramente.
Causa lavoro non sono riuscito a passare… e mi vergogno non poco, Visto i CAPOLAVORI che erano presenti.
Che dire speriamo che si ripeta il prossimo anno e cosi da poter riuscire a passare.
COMPLIMENTI A TUTTI e gran bel articolo
Ti ringrazio. Mi raccomando per il prossimo anno.