LEGO®Ideas Tales of the Space Age (21340) – Recensione
L’ultimissimo set della linea Ideas arriva direttamente dallo spazio profondo. Basato sul progetto originale creato da Jan Woźnica, ecco a voi la recensione in anteprima del set Tales of the Space Age.
Il set consiste in una raccolta di quattro diversi quadretti, ognuno di essi raffigura un setting totalmente differente dagli altri, il fattore in comune tra i quattro rimane ovviamente il tema dello spazio.
Ogni singolo quadretto possiede il suo libretto delle istruzioni, il quinto manuale presente nel set è invece dedicato interamente all’ideatore originale del progetto (Jan Woźnica), spiega come funziona la piattaforma Ideas, mostra come poter disporre i quadretti del set e spiega inoltre cosa rappresenta ogni singola scenetta. I libretti non sono numerati, si può partire da uno qualsiasi dei quattro, per realizzare uno dei quadretti serviranno in totale due buste di pezzi (per un totale di 8 sacchetti in totale).
Procedendo seguendo la numerazione dei sacchetti, il primo quadretto che sarà possibile realizzare è quello dedicato alla pioggia di Meteore. La scenetta utilizza uno sfondo con gradienti blu, man mano che ci si avvicina allo spazio il blu diventerà sempre più scuro. Le due parabole presenti a terra sono davvero troppo scure, il Light Bluish Gray presente nel progetto originale avrebbe permesso di poterle mettere più in risalto.
Ogni singola meteora è orientabile, le bacchette di Harry Potter bianche e la meteora più grossa possono infatti ruotare, in questo modo è possibile personalizzare il quadretto nel modo che preferiamo noi.
Il retro di tutti i quadretti è lo stesso, ogni singola costruzione possiede il perno introdotto nella linea LEGO Art, in questo modo possiamo appendere i quadretti al muro. Una particolarità presente solo sul retro dei quadretti della pioggia di meteore e del buco nero, sulla base è possibile notare 2 plate sovrapposti: uno bianco sopra e uno rosso sotto. Sono una citazione alla bandiera Polacca, il creatore originale del progetto, Jan Woźnica, è infatti il primo Polacco in assoluto che è riuscito a superare la fase finale di revisione sulla piattaforma Ideas (anche se in questo caso, il progetto è stato realizzato e caricato sul portale in occasione di un contest a tema spaziale).
La seconda scenetta rappresenta un pianeta alieno, due lune in eclissi sono visibili nel cielo, al suolo sono presenti un rover e una stazione di ricerca. La stazione utilizza una delle quattro bacchette di Harry Potter presenti nel set, tre di queste vengono impiegate nella scenetta precedente delle meteore, l’ultima rimanente viene utilizzata qui.
Anche in questo caso è possibile “personalizzare” leggermente la scena, la seconda luna, quella più piccola, può ruotare. In questo modo si può cambiare l’angolazione della sua eclisse. Credo che questo sia uno dei quadretti migliori e senza veri punti a sfavore, tutto funziona, dalle forme ai colori utilizzati, davvero un bel quadretto.
Il terzo quadretto è quello più personalizzabile dei quattro. Rappresenta un missile in ascesa con sullo sfondo, di base, la costellazione dell’Orsa Maggiore. La scia del razzo è realizzata magnificamente grazie a dei dish, slope curved e tile di varia natura. I colori scelti sono molto particolari e suggestivi, ma è presente un problema che viene evidenziato durante la costruzione di ogni singolo quadretto, qui però è il caso (per me) più evidente di tale problema.
In tutti e quattro i manuali sono presenti simili avvisi, i colori scelti per la realizzazione delle scenette sono infatti molto simili tra loro, scelta perfetta per poter creare delle vere e proprie sfumature nel cielo. Il problema è che sono facilmente confondibili e la qualità dei colori stampati sulla carta su sfondo scuro sicuramente non aiuta. Fate parecchia attenzione mentre costruite il quadretto dedicato al razzo, è molto facile confondere il Coral con gli altri colori tendenti al rosa. Le stelle invece sono state realizzate grazie a dei semplici tile 1×1 stampati.
Come accennato prima, questo è il quadretto più personalizzabile, al fondo delle istruzioni sono presenti infatti passaggi per poter realizzare costellazioni alternative. In totale sono quattro: L’Orsa Maggiore (quella base), Cassiopea, Cefeo e l’Orsa Minore.
La parte “scomoda” delle personalizzazioni consiste nel fatto che per poter cambiare la posizione delle stelle bisognerà per forza rimuovere i supporti posteriori composti dai due liftarm Technic. Nulla di impossibile per carità, ma se non fossero state inserite stelle nelle due colonne di brick esterne e ai lati del quadretto sarebbe stato molto, molto più facile e veloce rimodellare le diverse costellazioni.
L’ultimo della serie è il quadretto del Buco Nero, basato sulla reale immagine realizzata qualche anno fa di un vero buco nero (o della versione che è stata realizzata in Interstellar per capirci). Questo è l’unico quadretto “non personalizzabile”, certo si può staccare fisicamente la costruzione del buco nero per orientarla in un modo diverso, ma rispetto alle altre scenette (come quella delle meteore) non si tratta di una funzione pensata prima. Al livello del terreno è presenta una città in microscala, la resa finale della scenetta è forse la più suggestiva e misteriosa dei quattro del set.
Grazie ai pin presenti sui lati di tutti e quattro i quadretti, è possibile posizionarli come e dove meglio preferiamo, come detto prima grazie al gancio presente sul retro si possono perfino appendere a un muro. Una curiosità, per poter realizzare tutte le sezioni nere nelle parti superiori di ogni pannello serviranno diversi brick neri, nel set non sono però inclusi brick 1×1 semplici, sono tutti brick 1×1 Technic con il foro, sono presenti ben 96 pezzi di questo tipo. Quando bisogna esporre la parte liscia, senza il foro, di questi pezzi andranno tutti inseriti nella costruzione “di traverso”, nascondendo quindi il buco e mostrando all’esterno una superficie completamente liscia.
Lo stile retrò, i colori usati, le scene raffigurate e i pezzi impiegati nella costruzione rendono questo set unico nel suo genere, un set dal costo tutto sommato contenuto (soprattutto se paragonato ad altri set Ideas) e che permette di poter realizzare dei soggetti d’arredo davvero belli. Certamente non esente da difetti come mostrati prima, ma rimane comunque un gran bel set Ideas.
Il set sarà disponibile a partire dal 8 Maggio 2023 per un prezzo di listino pari a 49,99€.
Si ringrazia il Gruppo LEGO® per aver fornito a Brick.it Magazine una copia recensione del set. Tutte le considerazioni espresse in questa recensione sono frutto dell’opinione personale dell’autore.