ADERBRICK

ADERBRICK

ADERbrick è un evento stracolmo di mattoncini che si è tenuto l’1 e il 2 giugno presso il teatro Mucchetti ad Adro in provincia di Brescia, in piena Franciacorta. Siccome non posso essere presente ovunque, questa volta ho chiesto ad un mio amico di narrarci quanto è successo fra quelle mura, ovvero a Giuseppe Di marzio, uno dei responsabili del Franciacorta Bricks.

Il teatro Mucchetti addobbato a festa.

“A mente fredda e a distanza di 2 settimane riesco a scrivere il “resoconto” di ADERbrick. 

E’ stato il primo evento a tutto tondo organizzato da Franciacorta Bricks, ma non solo. Dopo aver sciorinato numeri e articoli di giornale è giusto “dare a Cesare, quel che è di Cesare”. 

Quindi, parliamo dei “nostri” espositori e dei loro capolavori! 

ADERbrick è stato il battesimo di fuoco per ben 5 espositori dei 49 presenti dal piccolo Andrea P. di 10 anni da Erbusco con le sue creazioni di pura fantasia (a qualche set più grande per far capire che è in grado di costruire anche cose più complesse da grandi) a Stefano Capo Capoferri con le sue navi e la moc Delta Martini. Daniela con la sua carinissima city friends e Stefano Tasca con il meraviglioso e popolatissimo diorama western in cui non potevano mancare la banca, il saloon con la balera rialzata affollatissima, qualche mariachi, il fortino delle giubbe blu, un piccolo villaggio indiano e la tipica costruzione messicana che si può ancora trovare al Rio Grande per attività di contrabbando, la “Gatlin” sul treno che sferraglia lungo la ferrovia intorno alla città. E l’ultimo portato a battesimo espositivo è un vero e proprio Mastro Costruttore: Andrea Cereda che con il suo “Borghetto medievale” ha letteralmente incantato grandi e piccini con luci e suoni, oltre che per gli incredibili dettagli e le infinite tecniche costruttive utilizzate per realizzare questo diorama neanche troppo grande ma davvero pieno zeppo di meravigliosi spunti e idee: la chiesa gotica e i suoi interni è un esplosione di creatività, i ponti dislocati in vari punti sono uno diverso dall’altro e rendono perfettamente l’idea di un borghetto medievale ai piedi di una parete rocciosa dalla quale scende una cascatella che fa nascere un fiume che percorre il borgo e dà quel tocco di colore che spezza un po’  il grigio e marrone medievale. Il nascondiglio sotterraneo, la carrozza che trasporta prigionieri, il mercatino e il castello sulla rocca completano un diorama capolavoro con tante minifigures al posto giusto e con “l’abbigliamento” più congeniale, oltre ad un’ottima dose di verde a ricordarci che la natura è parte della nostra vita, oltreché il tema della due giorni.

I giornali ne hanno parlato del grande successo.

Andiamo avanti e troviamo la sempre nutrita presenza di appassionati Star Wars con i diorami meravigliosi di Cristina Mattiazzo su Tatooine a richiamare un paesaggio desertico e un altro dedicato alla foresta con il villaggio sospeso degli Ewok. Anche qui dettagli a non finire e tecniche sopraffine per integrare movimenti e luci. Tutta la serie di opere di Daniele Rota sono l’esempio di come si possa “sfruttare” le competenze del proprio lavoro a favore della propria passione, così nascono i Tie Fighter metallizzati e lo Star Destroyer colorato con la tecnica della cubicatura. Immancabile con gli amici dei Rising Bricks il Millennium Arlecchino che forse ha superato le 10 esposizioni dall’inizio dell’anno, il Nebulon di Raffaele e altri set di Matteo Bondioni.  

Particolare di Tatooine di Cristina Mattiazzo.

La city comunitaria ti fa perdere la testa, a partire dall’area del luna park interamente realizzata e gestita da Mattia Raineri in cui ha perfettamente integrato set iconici originali a moc realizzate come il celebre “tagadà” ! Poi troviamo edifici moccati e coloratissimi rioni della city con Stefano, Marco, Alfonso, Gabriel e Roberto, Stefano e Omar, assieme a Davide Uberti con il suo scalo e impianto ferroviario e i suoi spettacolari treni da collezione. 

E sempre più grande troviamo il diorama dedicato ai Bionicle dove le competenze professionali di Emilio si integrano a meraviglia con la creatività infinita e la conoscenza dettagliata di questi particolari uomo-robot da parte di Matteo che porta in esposizione ben 120 soggetti diversi, uno più bello dell’altro e tutti realizzati da lui! 

Il tavolo dedicato ai Bionicle.

La curatissima fattoria didattica di Stefania e Fabrizio, le maestose 3 cime di Lavaredo del Clv , l’imponente pista da sci Nicolò, il freddo paesaggio artico di Alfonso, la lussureggiante e impenetrabile giungla di Corrado e la rigogliosa giardineria di Greta ci fanno immergere a pieno titolo nel tema di questa edizione ADERbrick: ovvero la Natura. Natura in Franciacorta che ha visto nelle opere del Concorso PIccoli Costruttori l’esplosione dei vigneti in tutte le salse, forme e colori. 

La fattoria di Fabrizio Pedrazza e Stefania Marchi.

Ma un cenno particolare va all’opera sulla natura, realizzata da Fabio Cossetti proprio per l’occasione: veramente una chicca in cui si possono ammirare diverse tecniche per realizzare fiori e piante, una pannocchia e un meraviglioso formicaio sfruttando una tecnica conosciuta mesi fa da Paolo Loro che invece l’aveva utilizzata per costruire l’elsa della sua spada/wall e che qui ad Adro ha portato una moc sulla muraglia cinese e una serie di piccole moc a tema natura nelle quali ha sfruttato il pezzo nelle diverse colorazioni che l’ha reso celebre nel mondo degli appassionati lego: la trivella.

La moc floreale di Fabio Cossetti.

Potevamo ammirare un incredibile collezione di moc technic con Matteo Guidi e Victor! 

E poi tanto spazio con un diorama classic space fine anni ’80 di Roberto Antonini che con la sua maglietta Star Trek introduce proprio questo filone spaziale di cui Gabriele Rossini ha realizzate miniature delle astronavi più famose di questa serie. E restando in tema spaziale non possiamo non citare la celebre “Arcadia” di Capitan Harlock progettata e costruita magistralmente da Agostino Benfatto. 

L’Arcadia di Agostino Benfatto.

Delisioso il diorama Fabuland di @Marisa che ci ha fatto tuffare in un mare di ricordi con questi particolari personaggi animali, prodotti dal 1979 al 1989 con i loro set proposti nei 4 colori base: giallo, rosso, verde e blu.  

Il diorama Fabuland.

E se parli di Marisa, non puoi non parlare del Capotreno Rocco Torri che ha proposto l’ennesimo circuito ferroviario diverso su ben 6 metri di spazio con i suoi trenini vintage che han fatto tanto divertire i bambini. 

Rocco Torri railways.

Il villaggio dei franchi di Mosè Sgotti che fa rivivere un po’ i temi di Asterix e Obelix, Il villaggio Vichingo di Carlo Mentasti e Giovanni Curto e il diorama medievale di Luca Pellegrino sono state altre due chicche davvero piene di spunti e piccoli dettagli che solo un occhio attento potevano scovare. 

E il diorama Walt Disney dove lo mettiamo? Quanto tempo e quanta passione anche Michele Perdoncini e Mary Cle Manca hanno messo nel realizzarlo. Anche qui dettagli non trascurabili e la chicchina della pista da ballo con musica e movimento! 

Il diorama di Michele Perdoncini e Mary Cle Manca.

Beh, anche Harry Potter non poteva mancare e grazie a Gabriele Bonzi siamo riusciti ad avere uno spazio dedicato anche al mago più amato dai bambini.

Non dimentichiamoci della  “casa dei nonni” di Paolo Rocchi,  e di opere che richiamano luoghi della zona, ovvero la Torre di Adro e  Piazza Cavour di Rovato realizzate da Mattia Raineri e Luca Piva. 

E grazie alla scacchiera di Sarah Duse abbiamo anche dedicato un angolo al “gemellaggio” almeno in ambito culturale (in quello sportivo è un attimo più difficile) tra le città di Brescia e Bergamo! 

Abbiamo citato tutti? Mancano i due liocorni 😁😁😁

Due veri e propri artisti che in queste occasioni ci fanno rivivere avventure e storie di un tempo con i loro diorami ispirati a film degli anni 80 e 90. I 16 metri di Patrick ci fanno ripiombare nel simpatico clima delle scazzottate di BudSpencer e Terence Hill e dell’indimenticabile spaghetti western! Mentre le scene di Daniele Savoldelli ci fanno rivivere le avventure di Indiana Jones Brick Universe piene di suspence e adrenalina. 

La moc di Daniele Savoldelli dedicata ad una delle pellicole di indiana Jones.

Ora davvero è tutto. 

Ancora una volta ringraziamo gli espositori per aver creduto in ADERbrick sin dall’inizio e tutti gli amici che han fatto la sorpresa di passare a trovarci. E’ stata un’avventura lunga 6/7 mesi, intensa e appassionata.

E la soddisfazione negli occhi, non solo di grandi e piccini visitatori, ma anche e soprattutto quella degli espositori protagonisti è stata la nostra più grande vittoria. 

Un abbraccio a tutti e buona domenica”

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