MONBRICKS 4, l’esposizione di mattoncini biellese

MONBRICKS 4, l’esposizione di mattoncini biellese

Dopo una anno di assenza, torna il Monbricks, l’esposizione di mattoncini biellese insieme alla gran festa della proloco dedicata a Mongrando (Biella). Quella appena terminata è già la quarta edizione di un evento partito in sordina anni fa, la cui durata era di un solo giorno. Questa volta la manifestazione si è sviluppata su due giornate e, nonostante il brutto tempo (molte attività erano all’aperto), ha fatto il botto di consensi con oltre 5000 presenze.

Come vi ho appena scritto, l’evento appena concluso si differisce dal precedente per la durata e devo dire che la decisione di raddoppiare i giorni è stata una manovra molto azzeccata.

Il salone dedicato alle opere in mattoncini. Sulla sinistra il diorama Star Wars di Luca Cosco.

Il Monbricks trova spazio all’interno della festa paesana “Mongrando in festa“. Trattasi di un grande evento curato dalla proloco del luogo, capitanata dalla presidente Daniela Molinari, dove oltre ad ammirare i nostri amati mattoncini, prende posto un variopinto mercatino dell’artigianato, un autoraduno (500 Abarth, nella versione moderna), una mostra di modellismo ferroviario. Inoltre potevate provare l’ebbrezza di fare un piccolo volo su di un elicottero o ammirare delle modelle durante una sfilata di moda. Era presente una mostra fotografica e di pittura, attività sportive con prova gratuita e alla sera si poteva partecipare alla grande pizzata animata con la musica di una nota band del posto.

Una modella con l’abito da sposa.
Una delle tante opere di modellismo ferroviario.

Vi confesso che per quanto riguarda i mattoncini, la qualità delle opere esposte è stata molto apprezzabile per quanto mi riguarda. Inoltre, si può dire che il medioevale con castelli e battaglie varie l’hanno fatta da padrone, il che non guasta a mio gusto personale.

Di questo filone ho potuto ammirare le opere dell’ospite di casa Andrea Caboni che per l’occasione non si è risparmiato ed ha esposto tutto ciò che ha prodotto negli anni. Di suo c’erano due diorami da un metro ciascuno. Uno prettamente autunnale, l’altro in veste invernale, che facevano da apripista a quello molto più grande con un imponente castello che sovrasta la vallata.

Il diorama medioevale autunnale di Andrea Caboni.
Il diorama più grande di Andrea Caboni.

Tra le novità per me, c’era il castello di Simone Isaia. Un’opera ancora in corso d’opera, per quanto riguarda gli esterni, ma non per quanto concerne la struttura, quest’ultima molto apprezzabile. Vi segnalo che grazie ad un telecomando, il costruttore è in grado di movimentare la grata e il ponte levatoio dell’ingresso principale. Vi segnalo anche delle ottime soluzioni di decoro sulle mura, dove ci sono rappresentate una sorta di piccoli draghi scolpiti nella “roccia”. Nella foto sottostante riuscite a vederli sulle mura in basso a sinistra.

Un’altra opera medioevale è quella di Diego Nova. Trattasi di un diorama farcito di battaglie dove svetta addirittura la torre di Rapunzel, realizzata in maniera ottima. Nonostante la piccola scala utilizzata per questa, è riuscito a rendere le mura molto tondeggianti, senza adottare le classiche tecniche più semplici che sfruttano l’alternanza del BRICK1x2 al ROUND BRICK1x1.

La torre di Rapunzel di Diego Nova.

Dello stesso filone fa parte il diorama del giovane Francesco Gianaroli (14 anni). Trattasi di uno spettacolare teatro dove tre draghi sono intenti a darsi battaglia per la conquista del regno. Di lui ne avevo già parlato nel mio reportage del San Giorgio Canevese Brick Expo del 2023. Sempre in tema giovani, c’erano presenti le opere di alcuni biellesi come ad esempio la città di Alessandro e Daniel e quella più piccola di Christian e Sebastian Chiappalone. Questi due piccoli costruttori hanno portato persino il veliero pirata 3 in 1 riadattato pronto per essere preso dalla morsa di un minaccioso kraken. Segnalo anche l’opera di Jacopo Tarani dedicata al film Fury e il campeggio di Gabriele Nesta.

Il diorama del giovane Francesco Gianaroli.
Il kraken che attanaglia il galeone dei pirati di Christian e Sebastian Chiappalone.

Immancabili sono i ragazzi di Fotografia Costruttiva che ci hanno allietato con la simpatia di Daniele Varisco e Ale Milani e con delle bellissime immagini dei membri del gruppo.

Uno scatto di Simona Casoni.

Di fronte a loro c’era la chilometrica officina di Gianni Gaio, con decine di operai (omini TECHNIC®) intenti a combinarne di tutti i colori. Saranno riusciti a riparare almeno uno dei tanti VolksWagen T1 che erano presenti? Se vi capitasse di vederla in giro, vi conviene aguzzare la vista, perché il nostro simpatico costruttore ha realizzato persino il bagno con tanto di calendari hot. Ovviamente in ogni officina che si rispetti non possono mancare.

Particolare dell’officina di Gianni Gaio.
Quando la pipì scappa, scappa. Il bagno di Gianni Gaio.

Cecco Frank ha portato le sue perle tra le quali vi segnalo la casa del cartone animato UP. Tra le tante viste finora, questa si differenzia in quanto è una versione che sfrutta il sistema tensegrit, ovvero la casa sembra fluttuare nell’aria e portata via dai palloncini. L’effetto è ottenuto grazie ad un principio che sfrutta le forze in opposizione facendo sì che la moc rimanga “sospesa” senza cadere mai sul tavolo. Basta una semplice spintarella per compromettere il precario equilibrio delle funi che trattengono il tutto.

Il tensegrit della casa di UP realizzato da Cecco Frank.

Di fronte a lui c’era l’imponente diorama dedicato al famosissimo paesello di Portofino. Questa è una delle altre opere di Andrea Caboni e questa volta l’ha presentato, portando una novità assoluta, ovvero la versione ristretta. Se Questa misura 3 metri per due, la versione in “miniatura” sta tranquillamente in un fazzoletto di 100 x 50 centimetri.

La Portofino grande Di Andrea Caboni.
La versione in miniatura di Portofino di Andrea Caboni.

Una collezione di minifigures che mi affascina moltissimo è quella monocromo di Mauro Gianaroli che conta per ora ben 53 colorazioni differenti. Secondo voi si può dire che finalmente è completa oppure su in Danimarca faranno di tutto per fargli rifare la teca aggiungendo nuove colorazioni?

La collezione monocromo di Mauro Gianaroli.

Cristiano Guain è un costruttore abbastanza recente che ho conosciuto per la prima volta l’anno scorso al Montanaro Brick, dove oltre ad aver organizzato l’evento assieme a Daniele Rosa (detto il Pasticcino) ha tenuto il suo battesimo come espositore AFOL. Nel biellese ha portato un paesaggio alieno e una porzione del suo diorama fantasy.

La torre del diorama fantasy di Cristiano Guain.

Angelo e Anna Tirloni insieme ad Andriy Lapshynov hanno portato la loro collaborazione. Trattasi di una città in stile Ninjago ricca di colori e bagnata da una distesa di TILE trasparenti. Purtroppo avevo la luce della finestra che impallava l’obiettivo e ci si deve accontentare dello scatto che sono riuscito a fare. L’opera, oltre ad avere tutti o quasi i set (con modifiche o meno) della linea Ninjago City, vanta parecchie MOC le cui tecniche di costruzione sono molto accurate.

La city Ninjago di Tirloni e soci.

Dalla Lombardia è giunto Roberto Pontolillo e la sua dolce metà Rosy Cancedda ed oltre al loro fornitissimo negozio hanno portato l’ormai celebre Monopoly e un mosaico del simpatico draghetto dei videogiochi “Spyro the dragon”.

Il Monopoly di Roberto Pontolillo.

Ovviamente, in ogni esposizione che si rispetti non possono mancare opere dedicate alla saga di Star Wars. Questa volta ce n’erano addirittura due. L’hangar di Luca Cosco e Tatooine di Daniele Carretta.

L’hangar di Luca Cosco.
Tatooine di Daniele Carretta.

Charlie Morselli e Cinzia Bellocchia sono gli specialisti del Piemonte per quanto riguarda il Lunapark. Questa volta si poteva gioire della vista degli auto scontri realmente funzionanti, come di un’attrazione a movimento circolare. Molto bella è anche la sala giochi dove ci sono ogni ben di dio per quanto concerne i cabinati. Infine, si svolge anche un concerto e tutto sembra muoversi. C’è persino il pubblico che saltella, incitando i cantanti a non fermarsi mai. Nel video che ho girato potrete osservare meglio i movimenti creati da loro.

Il lunapark di Charlie e Cinzia.

In Piemonte il settore dei mostri è appannaggio di Daniele Rosa e come suo solito ci ha deliziati col suo diorama che finalmente è stato restaurato/recuperato e quindi rinato dal suo sfuso dopo l’ultimo crash subito nel tentativo del Pasticcino di esporre al MEI di VERONA.

Il diorama monster del Pasticcino Daniele Rosa.

Per i nostalgici del vintage c’era una bella MOC del castello dei Black Falcon di Andrea Tarani, un diorama SPACE di Roberto Antonini e persino una simpatica ferrovia di Guido Giaretto. Roberto ha saputo rievocare alcune scene dedicate a film come 2001 Odissea nello spazio (il ritrovamento del monolite sulla luna) e alla serie classica di Star Trek (il guardiano del tempo).

Il castello Black Falcon di Andrea Tarani.
Il diorama SPACE di Roberto Antonini.
Il Guardiano del Tempo di Roberto Antonini.
La ferrovia di Guido Giaretto.

Sandro Damiano e Stefano Canal si sono dati il cambio. Quest’ultimo era presente sabato, mentre il re dell’inverno la domenica. Sfortunatamente ho potuto ammirare soltanto le opere del primo, in quanto sabato ero assente per impegni lavorativi, quindi non troverete foto dedicate a Stefano. Il mago del Winter Chalet questa volta ci ha portato la sua più recente proposta IDEAS ovvero La Casa in Provenza del miele. Nel caso vogliate dargli una mano con la scalata dei 10.000 voti, questo è il link per votarlo.

La casa del miele in Provenza di Sandro Damiano.

Questo non è un report completo, ovviamente, anche se ho cercato di citare tutti o quasi i presenti. Mi mancano alcuni nomi come l’espositore delle auto TECHNIC e l’AFOL che ha portato dei marchingegni fatti coi LEGO in grado di fare disegni e altre cose particolari, dei quali però non ho foto perché non servirebbero a molto a rendere l’idea. Mi ero ripromesso di fare dei video, purtroppo, e sottolineo quella parola, me ne sono completamente dimenticato. Pertanto vi saluto e vi regalo un’ultima immagine, quella del mio diorama intitolato “La rivincita del dragone” parte uno e parte due.

La rivincita del dragone parte uno e parte due.

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