Il Castello del Buonconsiglio – Intervista a Paolo Di Pietro

Il Castello del  Buonconsiglio – Intervista a Paolo Di Pietro

I due costruttori del castello del Buonconsiglio: a sinistra Paolo Di Pietro e a destra Federico Ioriatti

Venerdi, 14 giugno alle ore 18:00 è stata inaugurata l’opera “Castello Buonconsiglio” ricostruita interamente con ca.70.000 mattoncini danesi nei giardini del Castello Buonconsiglio a Trento. Artefici di questa grande impresa sono Paolo di Pietro e Federico Ioratti di Dolomites Bricks, che hanno dedicato molte ore per riprodurre fedelmente il castello in scala 1:100. Noi della redazione siamo stati presenti all’inaugurazione e in tale occasione abbiamo intervistato Paolo Di Pietro.

Caro Paolo, che effetto ti fa vedere esposto il Castello del Buonconsiglio costruito di Lego nei giardini del reale Castello del Buonconsiglio?
Devo dirti che è una sensazione strana, ma allo stesso tempo meravigliosa. Sai, con Fedro, il giorno dell’inaugurazione passeggiavamo all’ interno dei giardini e guardandoci intorno ci sembrava di essere “dentro” la costruzione appena finita…segno che siamo andati molto vicini alla realtà….
A parte questo, i riscontri fino adesso sono positivi e questo ci rende molto felici ed orgogliosi allo stesso tempo.

Come è nata l’idea di costruire questo castello?
L’ idea è da un anno che mi circolava nella testa. Ho parlato con il mio amico Fedro, che subito mi ha appoggiato. Diciamo che può essere interpretato come un omaggio alla mia città.

In quanti avete costruite l’opera?
La progettazione iniziale è stata curata da Luca Petraglia, a cui vanno i miei ringraziamenti. Poi è intervenuto Fedro che con un lavoro certosino ha prima “spezzato” in vari blocchi il modello e poi ha creato le istruzioni. Subito dopo io e lui abbiamo cominciato a costruire fisicamente il castello dando sfogo anche alla nostra fantasia.

Quanto tempo ci avete messo a costruire il castello? Come vi siete organizzati?
Come tempistica calcola che ci sono voluti 6/7 mesi per la progettazione e 2 mesi e mezzo per costruire.

Quali sono state le sfide più grandi?
Di sicuro la sfida più grande è stata quella di progettare la struttura interna, per rendere il tutto stabile. I due palazzi che compongono il Magno Palazzo sono divisi a loro volta a metà e se guardi al loro interno ci sono tutta una serie di mattoncini messi insieme appositamente per creare una struttura che renda il tutto un unico blocco.

Quale parte del castello ti piace ti più?
I giardini senza ombra di dubbio, ma non avevo dubbi che la mano di Federico (che io considero il più bravo in Italia) si faceva notare.

Ci sono delle parti che non ti piacciono ancora e che in futuro vorreste cambiare?
Guardandolo dall’interno abbiamo già in mente degli upgrade da fare. Non posso svelarli tutti, ma uno te lo posso anticipare: ci piacerebbe ricreare gli affreschi che si trovano nella parte frontale del Magno Palazzo.

Cosa vorresti in futuro per la tua opera?
Mi piacerebbe portarla in giro, specialmente fuori regione, perché può diventare un ottimo modo pubblicitario per la città in cui sono nato.

A chi dedichi questa opera meravigliosa?
La dedica è tutta per la mia famiglia. Da mia moglie Selene, a mio figlio Sebastiano ed al futuro nascituro Massimiliano. Sono gli amori della mia vita ed è grazie a loro e alla loro pazienza se “nascono” opere così.

Interi e particolari del Castello del Buonconsiglio

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