Intervista a Giorgio D’Albano (alias CUBETTARO)

Intervista a Giorgio D’Albano (alias CUBETTARO)

VINCITORE DEL  CONTEST IDEAS DEDICATO AGLI ANIMALI DA COMPAGNIA INTITOLATO “PET’S IN PLAY” CON L’OPERA INTITOLATA MIRO PLAYING AT BEING POLLOCK

Oggi abbiamo l’opportunità di scambiare quattro chiacchiere con un builder italiano vincitore del contest di Lego Ideas, Pet’s in Play, spin off dell’uscita sul mercato del Tuxedo Cat. Un contest dove tutti gli appassionati LEGO®, che lo volevano, potevano sbizzarrirsi nel creare una MOC che desse vita ad un qualsiasi animale da compagnia sotto forma di mattoncini.  Ciao Giorgio, innanzitutto vorrei ringraziarti a nome di tutta la redazione per esserti prestato a partecipare a questa intervista. Sei pronto? Si comincia con una domanda facile. Parlaci di te. Dove vivi, che lavoro fai, quanti anni hai. Hai qualche tipo di sfumatura artistica pregressa?
Vivo a Bologna ma sono di Asti di origine. Sono Architetto e scenografo per studi universitari, ho un master in Exhibition design e lavoro nel settore creativo-exhibition/ interior-design da ormai più di venti anni. Ho 44 anni e certamente l’arte e l’architettura storica sono tra le mie più grandi passioni anche grazie ai LEGO, presenti nella mia vita sin da quando ero molto piccolo. Nel tempo libero ho sempre cercato di dare sfogo alla mia creatività in tanti modi diversi, come la pittura ad olio su tela, l’illustrazione fantasy, il concept design per videogiochi, l’arte digitale 3D e adesso LEGO IDEAS, a cui ho aderito circa un anno fa’.”

Dunque, parlaci di questo contest. Quando è iniziato, qual era la sua scadenza. Le sue regole e cosa andava proposto.
Questo contest è uno di quelli che lo staff di LEGO IDEAS crea e gestisce ogni anno.Pet’s in Play è iniziato il 4 giugno e si poteva partecipare inviando una propria MOC fino al 9 luglio 2024. In questo caso il LEGO Challenge, per dirla in termini di IDEAS, era finalizzato alla realizzazione di una MOC che rappresentasse un animale da compagnia in situazioni insolite o divertenti. E’ stata una bella sfida! In gara c’erano concorrenti molto bravi che hanno dato il meglio di loro stessi!

Mirò

Oltre al contest ed ai premi in palio, cosa ti ha spinto a fare questa moc dedicata agli animali da compagnia? E come ti è venuta questa brillante idea di trasformarlo in un mancato pittore affermato?
“Avevo da poco pubblicato il mio primo progetto su IDEAS: BORGO BRICCO: A Shapeshifting XIII-century Puzzle Village. E non avevo ancora partecipato ad un challenge. Pochi mesi prima, stavo lavorando ad un progetto per un altro contest su IDEAS che aveva per tema molte fiction, film o cartoni animati degli anni 80’. Stavo lavorando ad un progetto sui Goonies. Uno dei miei film preferiti, ma l’idea che avevo in testa era così ambiziosa che neppure a metà progetto con stud.ioavevo già superato il limite dei 3000 pezzi! Quindi abbandonai e ripresi l’idea di un borgo medievale italiano che poteva avere oltre 60 combinazioni diverse. Così nacque Borgo Bricco! Il contest sugli animali da compagnia invece è stato scelto perché leggendo le guidelines, ho avuto come un’immagine nella mia testa di uno dei miei cagnolini di quando ero bambino. Proprio all’epoca in qui giocavo con i lego! Così semplicemente nel contest ho deciso che avrei raccontato la sua storia. Mio papà che lo portò a casa dal canile, il fatto che era cicciottello e molto buono di carattere, ed il suo nome Mirò, come il famoso pittore catalano! Da qui un’immagine fittizia, non reale è stata rielaborata. Non avendo foto ma solo ricordi, ho fatto un disegno a mano di come doveva essere e poi l’idea: “Che cosa accadrebbe se Mirò si mettesse a giocare con colori epennelli?” Semplice, Mirò farebbe un sacco di dripping, quindi Joan Mirò che gioca a fare Jackson Pollock!” .Il successo on line di questo modello mi ha colpito molto. Ho notato che soprattutto le ragazze lo hanno apprezzato e sostenuto. Su facebook e Reddit in pochi giorni aveva già ottenuto più di 2000 likes e centinaia di commenti su IDEAS

Ti devo confessare che seguo poco la piattaforma IDEAS, pertanto ti pongo la seguente domanda da profano. È il tuo primo progetto che hai proposto? Se ce ne sono stati altri hai voglia di parlarcene?
Due progetti li ho citati già, ma del secondo, essendo in concorso per i 10000 supporters, ne riparlo volentieri. Si compone di 3000 pezzi. Essendo io un fanatico di ricostruzioni storiche 3D ed in particolare della mia città,Asti nel XIII secolo, ho voluto trasporre un po’ la stessa idea in un set di medie dimensioni, ma che avesse la possibilità di poter mutare in centinaia di scene e composizioni differenti. Tutto il progetto è stato studiato lungamente nelle basi che dovevano interconnettersi tra di loro e per raggiungere tale obiettivo, ho realizzato le custom plates con mattoncini veri. E’ stato un lavoro di settimane! All’inizio erano addirittura 4 e non 3 basi con decine di technicbricks, pins e più cerniere, in modo da creare moltitudini di composizioni e incastri come in un puzzle. Alla fine dato il numero limitato dei pezzi, non volendo rifare lo stesso errore per il progetto Goonies, ho eliminato una custom plate e ridotto le cerniere a solo una per base e molti meno pins. In pratica ho quasi ricominciato da capo! In totale il lavoro è stato di due mesi e mezzo. Ogni composizione è stata studiata con il modello in mattoncini veri e una volta raggiunto un numero sufficiente di combinazioni (circa 60 tutte testate nella realtà), ho iniziato a ricreare il borgo vero e proprio, che doveva essere composto di edificimedievali dell’Italia settentrionale, dell’Italia centrale e dell’Italia centro-meridionale. Così ho fuso Asti, Arezzo, Gubbio, Viterbo, ecc. in un unico set che poteva essere ricomposto senza collisioni in decine e decine di scene diverse. La giocabilità del set era poi fondamentale! Ogni porta o finestra costruita in mattoncini doveva aprirsi; ogni solaio era raggiungibile con la sua scala; ogni elemento doveva essere smontabile per permettere ad un bambino di giocarci e di inventare nuove scene e nuove storie. Gli interni li ho pensati invece con pochi arredi per dare campo all’immaginazione o per chi volesse, di completarli a suo piacimento. Mentre gli esterni sono stati studiati in modo da essere semplici e ricchi di dettagli, come la bottega del locksmith (il costruttore di chiavi e serrature), con le sue imposte riprese dai dipinti senesi di Ambrogio Lorenzetti, oppure il pozzo come quello di un cortile che fotografai a San Gimignano. Anche le minifigures, interamente progettate ex novo, sono state studiate sui caratteri fondamentali dei personaggi principali di una cittadina italiana della fine del XIII secolo. Il mercante, il banchiere, il capitano del popolo e altri. Volevo dare un fine didattico al set. Raccontare il periodo d’oro dei Comuni italiani prima del Rinascimento. Dopo una settimana o poco più è stato riconosciuto dallo Staff Picks dal team di IDEAS e da giugno si può supportare sulla community.
 Il secondo progetto su IDEAS è stato Mirò. Il terzo invece, intitolato “Chrysalis: UnpublishedFairy Tale Included”, pubblicato proprio ieri 31 luglio 2024 nel pomeriggio, è completamente diverso. Si tratta come sempre di un set di gioco che oltre ad una costruzione tecnicamente interessante con soluzioni estetiche originali, ha la particolarità di includere una favola per bambini. Il progetto è stato pensato come un’esperienza circolare in tre punti fondamentali. Il primo punto è che il set è abbastanza complesso da costruire, perché deve coinvolgere un genitore o comunque un adulto, che insieme con il bambino, lo costruiscono. Il secondo punto è la lettura della favola presente all’interno del set. Il terzo è il gioco. Il bambino rivive le avventure immaginate nel racconto della favola letta dal papà o dalla mamma e le ricrea con il fratellino o la sorellina o l’amichetto/a giocando con la torre ed i personaggi presenti sia nel set come minifigures sia nel racconto.

Borgo Bricco.

Bene, facci l’elenco di cosa ti sei aggiudicato e se tra questi c’è qualcosa che ambivi da parecchio tempo e perché.
“I set che arriveranno sono: ilTuxedo Cat 21349, The Insect Collection 21342, Adorable Dogs 31137, The Fauna Collection – Macaw Parrots 31211, Kingfisher Bird 10331, Forest Animals: Red Fox 31154, Wild Safari Animals 31150, White Rabbit 31133. Di certo avrei acquistato prima o poi il Kingfisher Bird (martin pescatore), un set davvero fatto bene e forse anche il TuxedoCat, perché è il primo gatto in scala 1:1 realizzato da Lego per quello che mi risulta. Anche il red fox è molto ben fatto!

Chrysalis: UnpublishedFairy Tale Included

Ognuno di noi ha un set o tema preferito, ad esempio io sono appassionato di modulari e set NINJAGO. Qual è quello che amavi più da bambino? Ce ne sono altri che ricordi risalenti alla tua gioventù? Quali sono invece quelli più recenti che preferisci?
“Beh, più che un ricordo del passato mi basta girare la testa! Li ho tutti esposti in vetrina qui nel mio studio! Sono i castelli dei tardi anni 80’ e primi anni 90’ (ovviamente solo tre sono quelli che mio papà mi aveva comprato. Gli altri li ho integrati in anni recenti da collezionista). Da bambino poi, avevo un po’ di tutto. Treni, city, ovviamente tanti castle e pirati. In genere ci giocavo una volta o due, poi diventavano sfuso per creare tutto quello che la mia immaginazione suggeriva. Ad Asti avendo una zia che lavorava allaSaclà, ogni anno a natale ci portava un bellissimo bidone promozionale di metallo (quelli con il cuscino tondo sopra), pieno di sottaceti. Alla fine i bidoni vuoti me li prendevo sempre io e li riempivo di lego! Pur non avendo mai avuto LEGO Spaces (se non pochi e piccoli set), il mio soggetto preferito era la fantascienza e costruivo un sacco di astronavi. Ero un grande fan di Star Trek! Recentemente, diciamo da quando sono uscito dalla “dark age” nel 2017, ho costruito tanti technic. L’aspetto dello studio e del design intrinseco ai LEGO è la cosa che mi interessa di più oggi. Mi piace molto studiare le istruzioni oppure le MOC realizzate da master builders italiani e internazionali. Tra i miei temi preferiti e collezionati, di cui molti montati una volta e rimessi nelle scatole, ci sono Star Wars, Harry Potter, IDEAS, gli ultimi Castles, Pirati dei Caraibi, Speed Champions e tantissimi Technic, molti dei quali a pezzi qui vicino a me per un loro dettagliato studio

Ora ti propongo una domanda classica. Hai attraversato una “dark age” e se sì, com’era il tuo approccio con il mondo LEGO in quel periodo? Lo avevi completamente abbandonato, oppure c’era sempre una piccola fiammella accesa dentro di te? Quando sei uscito da quel periodo cosa ti ha riportato al mondo LEGO e che cosa ti ha portato a quello AFOL in seguito?
Certamente c’è stata una dark-age. Diciamo che ho smesso di costruire per un po’ dopo i 14 anni. Ero passato a Dungeons & Dragons e Warhammer 40000 ed io adoravo dipingere le miniature (per me e per gli amici), e giocare ogni settimana con un gruppo di appassionati di Torino (facevo il liceo li). Poi mi sono trasferito a Firenze per l’università e i LEGO erano piuttosto nostalgia. Li vedevo nei bei negozi del capoluogo toscano e mi dicevo, ma guarda come sono diventati brutti! Quando ero piccolo mica erano così! Un loro abbandono? Beh, non proprio. In camera mia quando tornavo ad Asti li rispolveravo, li lavavo e li ricostruivo e rimettevo al loro posto. Però effettivamente non li compravo più. Almeno fino al 2017, quando in una vetrina qui a Bologna, vidi la Silent Mary (Pirati dei Caraibi), e me la volli comprare, sotto lo sguardo attonito della mia ragazza!

Borgo Bricco.

Ti consideri più un builder virtuale oppure fisico? Mi spiego meglio. Ti piace di più costruire ed inventare sempre nuove moc da presentare al mondo degli AFOL nei vari canali socials oppure frequenti realmente il mondo partecipando alle varie esposizioni che si tengono?
Bella domanda! Ho poco spazio, e al di fuori della cantina e del mio studio, i lego erano mal sopportati dalla mia ex moglie (che nonostante tutto aveva fatto incetta di botanic!!). Ultimamente sono attivo sui socials, ma è perlopiù con programmi digitali che realizzo le mie MOC per IDEAS. Dato che mi interessa studiare nuove tecniche di costruzione, ho una ricca collezione di mattoncini fisici con i quali faccio test di ogni sorta che poi trasferisco in digitale su software come STUD.io o LDD.
 Riguardo al mondo fisico degli AFOL, mi piacerebbe moltissimo far parte di qualche gruppo locale! Però a Bologna non conosco nessuno, anzi se qualcuno di Bologna fosse interessato, lo prego di contattarmi! Sui social invece ho un profilo instagram, un portfolio su Flickr e seguo tutti i gruppi locali e internazionali su Facebook e Reddit. Ovviamente il fulcro degli ultimissimi anni a tema LEGO è la community di IDEAS.

Quando ti sei reso conto che la tua passione per i LEGO era qualcosa che potevi condividere con tantissime altre persone, a tal punto da voler provare il salto sulla difficile piattaforma di IDEAS?
Conoscevo il programma IDEAS dal 2019 perché avevo acquistato alcuni set iconici, come il Central Perk, L’upside Down e SteamboatWillie e sapevo che provenivano da li. Inizialmente ignoravo esistessero programmi digitali per progettare MOC e quindi mi limitavo a sbirciare tra i progetti più meritevoli. Quando ho scoperto dell’esistenza di stud.io, ormai un anno fa’ ho voluto provarci anche io e mi sono iscritto a IDEAS. Non nascondo che la condivisione dei miei lavori, con il mondo LEGO è iniziata proprio imparando ad usare questo software. E’ stata quasi una rivelazione! Immaginavo si, ci fossero tanti appassionati, ma non immaginavo così tanti e così appassionati!

Conosco alcuni costruttori italiani che come te hanno fatto centro! Parlando con loro, mi hanno confidato che la caccia ai voti si è trasformata in un vero e proprio lavoro che ha assorbito molto del loro tempo libero. Anche per te si è trasformata in una ricerca assidua di consensi oppure la MOC è piaciuta così tanto che i voti scendevano a pioggia senza alzare un dito? La prima cosa che facevi quando ti svegliavi al mattino era controllare se avevi preso nuovi aiuti? In quanto tempo hai raggiunto il fatidico traguardo?
“Beh, direi che è proprio così! Una specie di secondo lavoro, però ammetto di non pubblicizzare più di tanto i miei lavori. Altri lo fanno con molta più diligenza di me. Io mi stufo dopo un po’ per cui preferisco passare ad un nuovo progetto. Premetto che Borgo Bricco, primo mio progetto pubblicato su IDEAS risale ad appena due mesi fa (31 maggio). Il secondo è stato Mirò e il bello dei contest, ho notato, è che o piace o non piace. Se piace non occorre fare molto perché non ci sono voti o supporters nella prima fase di raccolta progetti, ma solo commenti spontanei da parte degli iscritti di IDEAS. I contest sono molto seguiti dalla community e i commenti abbondano se un progetto è gradito. L’esperienza del contest è quindi la cosa più autentica e sincera che ho sperimentato nel programma IDEAS. Per un ultimo arrivato come me è stata una bella scoperta! Per Chrysalis invece è tutto ancora da vedere. Il progetto fino a ieri non era ancora presente sulla piattaforma. La pubblicità per ora è pari a zero. L’ho solamente pubblicato sulla mia pagina FB e inviato ad alcuni amici sempre su FB. Se ho potuto imparare una cosa su IDEAS è che un progetto va portato su da chi lo ha progettato, perché come se niente fosse, potrebbe diventare “invisibile” e non ricevere più consensi anche se di qualità. La vita creativa su IDEAS è molto frenetica! Ogni giorno o quasi, da tutto il mondo arrivano nuovi progetti, quindi è molto difficile mantenere posizioni di rilievo per un lungo periodo. La cosa che più mi gratifica per ora, è avvenuta nel periodo di draft (prima che un progetto venga pubblicato, esso è sottoposto a revisione da parte dello staff tecnico di IDEAS).Ebbene, il progetto Chrysalis ha ricevuto molto consenso e addirittura suggerimenti tecnici dai revisori di LEGO, per come includere una vera e propria favola cartacea all’interno del set! Immagino già l’acquolina in bocca di alcuni collezionisti!

Bene, adesso concentriamoci su di “LEI”. Facci una bella descrizione del tuo gioiellino. Quanti pezzi ci sono, quanto misura, quanto ci hai messo. Inoltre descrivici tutto, sia le difficoltà incontrate per farla e della scelta dei colori con cui pasticciare il cucciolo.

Mirò

“Dunque, partendo da basi esclusivamente tecniche e di numeri, Mirò si compone di 1606 pezzi, con 615 mattoncini di diversotipo e forma. E’ perfettamente in scala 1:1 con un’altezza alla sommità delle orecchie di 30 cm,larghezza 23 cm e 26 cm di lunghezza.E’ in posizione da seduto con la testa leggermente inclinata verso sinistra ed è completamente asimmetrico. Nel senso che non c’è una metà uguale all’altra in tutto il modello.Quindi chi lo costruisse non dovrebbe annoiarsi molto con passaggi ripetitivi. Questa scelta è stata fatta anche per fini di realismo. I tempi di realizzazione sono stati molto veloci. E’ una scultura alla fin fine. Non prevedeva soluzioni particolari di parti amovibili o in movimento come in un set tradizionale da gioco. Diciamo che l’ispirazione era il TuxedoCat prima di diventare un set Lego ufficiale. Quindi un soggetto statico, proporzionato e finito. Direi che i tempi sono stati intorno alla settimana e mezzo di lavoro totali di cui un intero weekend anche fino a tarda notte. Il concorso è stato indetto il 4 giugno ed il progetto è stato pubblicato l’11 di mattina. Difficoltà moltissime che riguardavano soprattutto la testa e la lunghezza del collo. Ci sono state due versioni precedenti e una di queste era troppo innaturale, con un collo troppo corto e nella testa, la parte più complessa riguardava gli occhi. Non tanto la soluzione tecnica per renderli vivi e realistici, quanto la loro distanza e la soluzione per porlicorrettamentesul profilodella fronte. Però direi oltre a questo il resto del corpo è stato molto semplice da realizzare. La scelta dei colori inizialmente era molto più ricca. Alla fine li ho ridotti a soli quattro. Tre primari, magenta, turchese, giallo e uno secondario: il verde che dovevano seguire l’andamento realistico del pelo con macchie e colature di colore. Per il mix di macchie e la loro forma ho fatto tanti tentativi prima di arrivare al risultato finale che poteva essere risolto in mille modi diversi. Ho aggiunto anche delle piccole gocce di colore a forma di cuore che molti hanno notato e apprezzato! Dopo una fase di bozza, che nell’insieme era già il modello finito, ho dedicato un giorno a perfezionarlo, facendo correzioni nel pelo, nella livrea che è di un “bastardino” non di un cane da pedigree e ancora sul pennello e sugli occhi che dovevano avere una particolare lucentezza. Per ottenere questo, in fase di rendering (parliamo sempre di un modello digitale), ho lavorato molto sulle luci, e per dare maggiore brillantezza agli occhi, ho puntato due piccoli spot-lights direttamente verso le pupille del cagnolino. Ad alcuni è piaciuto ad altri meno. Qualcuno ha detto gli occhi fanno paura!

Mirò

Qual è la cosa di questo progetto che più piace a te stesso? Inoltre, c’è una tecnica o una soluzione ad un problema, che quando l’hai trovata hai gridato “Eureka!” e ti rende ancora adesso orgoglioso?
Sinceramente la cosa che ancora adesso mi sorprende positivamente è stata vedere il numero di commenti che ha ricevuto e gli apprezzamenti.Ad essi ho dedicato molto impegno per rispondere e per ringraziare. Nella miaprofessione, purtroppo questo accade raramente nonostante investa in essa più impegno e più energie. Poi confesso che mentre lo realizzavo a tratti mi commuovevo. Sono sincero ma non assomiglia davvero molto al mio Mirò! Però tanto per chi legge va bene lo stesso! Ebbene, sapevo che con questo progetto in qualche maniera gli stavo rendendo omaggio. Diciamo che questo premio lo dedico a tutti i cagnolini che tutti noi abbiamo amato quando eravamo bambini e che adesso non ci sono più. Purtroppo la vita dei cani, sebbene lui sia invecchiato grassotto e felice è molto più breve della nostra!

Mirò

Ti faccio una domanda un po’ più generica non incentrata su questa tua MOC. Quando progetti qualcosa, come lavori? Realizzi un modello oppure usi un software specifico, o adotti un misto delle due opzioni? Inoltre, ti ispiri a dei precisi modelli oppure è tutto frutto della tua fantasia?
Domanda molto interessante! Ebbene sempre un mix tra reale e digitale. Di ogni componente lego e quasi di ogni technic ho più esemplari. Il colore non importa. Mi concentro sulle connessioni che questi possono avere. Li rovescio sul tappeto e li compongo mentalmente prima guardandoli sul pavimento e poi componendoli fisicamente a soluzione intuita. Faccio esperimenti continui ma sempre e solo se ho un’idea ben chiara in testa. Uno dei tanti saggistrutturali o di base poi, viene tradotto in digitale e da lì, tanto riempitivo senza bisogno di ulteriori test. Per Chrysalis penso che il 60/70% delle tecniche utilizzate ai fini di un design specifico che avevo cristallizzato nella mia mente e che doveva per forza essere come lo vedevo io, è completamente inedito. Cioè non è mai stato adottato in un set lego ufficiale. Complice il fatto che il design della torre è completamente mio ed originale e che quindi richiedeva soluzioni tecniche innovative.

Sento un rumore di mattoncini che sfregano tra di loro, mentre sei alla ricerca di quello giusto. Cosa bolle in pentola? Stai già preparando qualcos’altro?
Eccome! Direi due progetti! Uno è solo nella mia mente, ma è di facile realizzazione tecnica. L’altro lo avevo incominciato prima di Chrysalis, ma per questioni tecniche per il momento è in fase di stallo. Non l’ho detto prima, ma ho elaborato una sorta di quadro mentale composto da tutti i diversi componenti lego che combino tra loro nella mia immaginazione per ottenere i risultati desiderati. In genere trovare le soluzioni tecniche per un componente di una MOC è un esercizio che solitamente faccio quando vado a dormire. Penso e ripenso a come risolvere quel problema per ottenere quella determinata forma o costruire quel determinato componente. In questo caso non sto riuscendoci (in compenso mi addormento! ). Questo progetto, sarà una vera e propria sfida per me quindi. Non so se lo porterò a termine perché se non viene come si deve non lo farò mai uscire e rimarrà incompiuto nel mio hard disk.

Borgo Bricco

Molto spesso, ogni AFOL ha una famiglia alle spalle che spesso lo sostiene ed altre volte gli rema contro. Come si approcciano i tuoi cari con la tua passione?
I miei genitori sono molto aperti e mi hanno lasciato sempre pasticciare! Come quella volta che ho costruito un drago di cartapesta in scala 1:1 nella mia cameretta per un evento D&D in un paesino vicino ad Asti. Mia sorella e mia nipote hanno sostenuto il progetto Mirò e l’hanno votato. Mio fratello invece è quello che dice “per carità! a 40 anni gioca ancora coi lego!” però gli do il merito di aver coniato per me il termine CUBETTARO tanti anni fa’. All’epoca c’erano i PANINARI. Lui era un paninaro e io ero piccolino e giocavo con i LEGO assiduamente. Così dato che da me i mattoncini lego venivano chiamati anche cubetti, ero diventato per tutti i suoi amici grandi il CUBETTARO!

Quindi hai appena spiegato il motivo del tuo nick name, Mi hai risparmiato una domanda, quindi passiamo alla prossima. Ti sei mai chiesto come sarai tra dieci anni? La tua passione per i LEGO sarà la stessa oppure ti sei dato una scadenza per passare ad altro di più stimolante?
Beh, molto dipenderà da cosa sarà LEGO tra dieci anni. Sinceramente mi piacerebbe diventare un loro designer esterno, se esiste un tipo di posizione lavorativa simile. Il mio obiettivo su IDEAS è innanzitutto, in quanto designer di professione, di creare dei set giocabili e inediti nella sostanza. Nella forma più o meno è già stato fatto tuttoo quasi da altri. Quindi non parlo di nuovi temi o soggetti per nuovi set, ma di soluzioni di gioco e design di prodotto originali. Per me LEGO è e dev’essere un giocattolo! Borgo Bricco e Chrysalis ne sono un esempio.

Le minifigures di Borgo Bricco

Ultimamente il format televisivo LEGO MASTERS sta avendo una versione in quasi tutte le nazioni dove i LEGO sono maggiormente venduti. Se la facessero anche in Italia, ti piacerebbe farne parte? Come sfida come la trovi? Ti senti un costruttore in grado di lottare contro il tempo oppure sei più un builder riflessivo che migliora le proprie opere dopo svariati tentativi?
Lego Masters è innanzitutto un lavoro fisico imponente, per quello che ho visto! Quindi dovrei fare un po’ di palestra prima di parteciparvi! Dopo penso che potrei riuscirci se la crew di cui sarò parte, avrà anche una bella sintonia e un buon ritmo di lavoro sinergico. Penso che dietro ci sia molto allenamento. Come builder probabilmente sono piuttosto un solitario. Forse Lego Master per me sarebbe un fallimento, o forse no. Non saprei. Penso molto dipenda dai componenti del team e da tanto lavoro preparatorio e di squadra

Chrisalys

Ti confesso che alcune delle domande che ti ho proposto sono figlie della seguente, pertanto mi farebbe davvero piacere avere una tua risposta. Sei soddisfatto di questa intervista oppure c’è una domanda che ti piacerebbe ti venga posta? In tal caso quale sarebbe?
Bella intervista! Sinceramente non aggiungerei ulteriori domande. Diciamo che adesso sapete tante cose su di me. Spero che in alcune risposte, anche altri AFOL possano riconoscersi o immedesimarsi. In alcune altre risposte mi auguro che altri che leggono, abbiano trovato uno spunto che possa ispirarli anche solo un po’

Giorgio D’Albano

Abbiamo finito. Siamo stati rapidi, non è vero? Ti chiedo di inserire tutti i tuoi link Facebook, instagram, flickr, sito web ecc ecc.

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