SAVONA BRICK FESTIVAL

SAVONA BRICK FESTIVAL

Il nove e dieci novembre si è tenuto il Savona Brick Festival nel cuore della città da cui deriva il nome della manifestazione. La location a disposizione era il liceo Chiabrera Martini, situato a due passi dalla piazza del municipio. Trattasi di un evento voluto fortemente da Ruggero Francia, savonese d’adozione e membro attivo dell’associazione Albenga Brick, capitanata da Marco Munì.

Due sono i fattori che caratterizzano l’operato di questa associazione. La prima riguarda l’alta qualità delle opere esposte. La seconda è l’ospitalità che questi ragazzi sono in grado di offrire agli espositori. Per questo motivo, quando Marco Munì mi richiede cortesemente di partecipare, faccio di tutto per far parte della truppa. Apprezzo molto il suo lavoro e non vi nascondo che il suo gruppo, tra tutti quelli cui ho avuto a che fare è uno dei migliori in quanto ad organizzazione, impegno e cura degli espositori. Per farla breve, l’Albenga Brick per me è la numero uno, tutti gli altri hanno molto da imparare.

I cittadini ci hanno accolto a braccia aperte ed addirittura erano così impazienti di ammirare il nostro operato a tal punto che in molti erano giunti da noi sin dalla tarda mattinata del sabato, quando si era ancora chiusi al pubblico ed in fase di allestimento. Durante la giornata, una signora mi ha detto una cosa che sarebbe bello inciderla su una targhetta: “Grazie di averci portato le vostre opere da vedere”. Non mi era mai capitato finora e sinceramente è la cosa in assoluto che mi ha fatto più piacere. Spesso, i visitatori passano davanti ai banchi ed osservano in silenzio, altri indicano dappertutto in maniera sin troppo ravvicinata.

Il pubblico del Savona Brick Festival che si accalca nella sala espositiva

Qualcuno si azzarda persino a toccare ed altri cercano di soddisfare le proprie curiosità con domande non propriamente pertinenti. Poi ci sono i fotografi maniacali, che smanettano col cellulare e non ammirano con gli occhi ciò che gli si para davanti. Ecco, questi sono comportamenti che solitamente non trovo ideali per un espositore come me, che coi suoi lavori cerca di creare arte con i limitati mezzi economici che possiede. Il ringraziamento di quella signora è stato un qualcosa che mi ha davvero premiato ed incoraggiato a non voler smettere di esporre.

L’evento ha goduto di una risonanza pazzesca, tanto è vero che in 3820 persone sono passate a visitarci, subendo a volte code di un’ora e mezza per entrare. Per fortuna, dall’espressione dei loro visi, non abbiamo deluso le aspettative, tanto meno quelle della signora di cui sopra . In quanto, nonostante la lunga attesa, è rimasta soddisfatta e ci ha ringraziato con quelle bellissime parole.

Parte di una lunga coda del Savona Brick Festival che raggiunge quasi il municipio

Ma chi sono stati i mitici eroi del Savona Brick Festival? Eccovi accontentati con un elenco rigorosamente in ordine alfabetico: Antonio Mortola, Enzo Sasso, Io (al secolo Giuseppe Fraccalvieri), Luca Petraglia, Ruggero Francia, Studio Burton (Rodolfo Razzi) e i collaboratori di Mi LEGO al territorio.

Mi Lego al Territorio è un gruppo di studenti di ingegneria e architettura del Politecnico di Torino accomunati da un grande interesse per la prevenzione dei rischi ambientali e per la Protezione Civile.

Il gruppo (5 su sei presenti a Savona) degli studenti del politecnico di Torino

L’obiettivo del gruppo è sensibilizzare sui rischi naturali, come quelli sismici e idrogeologici, mediante dei modelli in scala costruiti totalmente in LEGO®. I loro diorami permettono di simulare ed osservare in prima persona gli effetti dei terremoti e dei fenomeni alluvionali in modo coinvolgente ed istruttivo. Ciò che premeva moltissimo alla giunta comunale era appunto aggiungere un valore educativo tramite i mattoncini con workshop e attività dedicate. Direi che grazie a questa esperienza tutti si possono dichiarare soddisfatti.

La seconda offerta interattiva della manifestazione era ovviamente il gioco libero offerto da svariati kg di mattoncini sparsi in diverse tavolate. Come potete osservare dalla fotografia sottostante, sono stati presi d’assalto in tutti i momenti della giornata e a volte mi sono premurato di far posto ai più piccoli che cercavano di intrattenersi.

L’area gioco del Savona Brick Festival

Detto questo, passiamo al lato artistico, il quale è ciò che a me interessa di più per ovvi motivi. Partirei dall’ospite d’onore, il carissimo Luca Petraglia che per l’occasione ci ha fatto ammirare la sua ormai celebre fontana di Trevi sempre magnifica da osservare, ammirare e da carpirne le tecniche più recondite.

La fontana di Trevi di Luca Petraglia

Un’altra opera di rilievo che ho osservato da vicino per la prima volta, è palazzo Lomellini, riproduzione in mattoncini del celebre edificio situato a Genova. Vi assicuro che ho controllato le immagini di quello reale e vi devo dire che Luca lo ha riprodotto fedelmente! É incredibile come con il semplice uso di pezzi comuni come il panino per gli hot dog abbia replicato alcune decorazioni.

Palazzo Lomellini di Luca Petraglia

Il campanile di Giotto credo che sia l’opera con la quale i visitatori si siano fatti più selfie e come si può dare loro torto? Quando si entra nella sala, è li che svetta imponente con la sua maestosa altezza e bellezza nei particolari da lasciarti senza parole per minuti.

Il campanile di Giotto di Luca Petraglia presente al Savona Brick Festival

Voi lo sapevate che questo abile costruttore si sta cimentando nell’impresa di raggiungere i 10.000 voti su IDEAS con il progetto di una bellissima scacchiera? Io sì e pertanto vi invito a seguire questo link per andare a votarlo, perché la sua è molto raffinata in ogni dettaglio a partire dai pezzi degli scacchi che sono molto definiti ed arricchiti con particolari dalla colorazione dorata. C’è persino una cassettino dove è possibile riporre tutto all’interno.

La scacchiera Ideas di Luca Petraglia

Enzo Sasso è un costruttore specializzato in mezzi in scala ridotta. Per questo evento ci ha portato a vedere una enorme quantità di mezzi da trasporto pubblico. Treni e pullman l’hanno fatta da padrone e trattasi tutti di riproduzioni di mezzi realmente esitenti.

La tavolata espositiva di Enzo Sasso presso il Savona Brick Festival

Il padrone di casa, Ruggero Francia è un costruttore a me affine perché predilige diorami in stile fantasy ed anche medioevali. Ogni volta che lo incontro, mi sorprende in quanto è in grado di presentare sempre tantissime novità. Sono rimasto estasiato nell’ammirare le sue opere, tra le quali vi segnalerei la casa fungo che ha destato in me molto interesse tecnico e costruttivo.

Il diorama fantasy di Ruggero Francia

Non contento, il savonese d’adozione ha presentato anche un piccolo diorama a tema vichingo e vi devo dire che è niente male, sebbene più piccino di quello fantasy. Di solito, nelle esposizioni dove ci sono un ristretto numero di partecipanti, non sono avvezzo a premiare uno o più partecipanti col PREMIUM BRICK della mia pagina The Brick Box. Questa volta però, il carissimo Ruggero se lo è meritato ed ho deciso di insignirlo dell’ambito mattoncino, tradendo le mie piccole regole in merito.

Il villaggio vichingo di Ruggero Francia
Ruggero Francia con l’ambito PREMIUM BRICK

Un altro ligure doc è l’esperto Antonio Mortola arrivato da Santa Margherita Ligure con una notevole quantità di opere. Finalmente ho potuto ammirare la sua MOC dedicata all’antica Roma e per l’occasione il simpatico costruttore è riuscito addirittura a raddoppiarne le dimensioni.

Diorama dell’antica Roma creato da Antonio Mortola

Mentre che c’era, ha preso la palla al balzo ed ha approfittato del bagno di folla nel tentativo di cercare persone desiderose di votare il suo Acquario che io ho soprannominato “Il Sushi Bar” per via dei pesciolini che girano in tondo come il sushi sui nastri trasportatori di quei famosi ristoranti giapponesi. Scherzi a parte, lo potete trovare su IDEAS esattamente quì, nel caso vogliate votarlo e magari lasciare anche un commneto di incoraggiamento.

Il progetto IDEAS di Antonio Mortola

Specializzato anche in castelli, ha portato due riproduzioni di alcuni reali presenti nel Regno Unito. Questi sono caratterizzati da tecniche pregiate come quelle nel Castle Coch che per l’occasione si poteva anche sezionare per visionare gli interni.

Castle Coch di Antonio Mortola

Rodolfo Razzi è il braccio e la mente dello Studio Burton e quando c’è un evento targato Albenga Brick lui non manca con le sue grafiche della locandina, coi posters e con delle teche molto particolari, in quanto ritrae delle minifigures all’interno di un quadro con un’immagine dedicata a tema. Trattasi di un modo di presentare i personaggi LEGO molto ben curato ed io lo apprezzo tantissimo.

Freddie Mercury in versione minifigure
Joker in una delle teche di Rodolfo razzi

Per finire, come già anticipato, c’ero anch’io con il mio diorama “La rivincita del dragone”. Vi snocciolo alcune informazioni che non ho mai dato finora. Per realizzarlo ci sono volute più di quattrocento ore e l’ho costruito in due fasi differenti. La prima parte l’ho realizzata nel 2019, mentre la seconda nel 2023/2024. Ogni volta che lo porto in giro, ci vogliono tre ore per allestirlo sul banco e due per ritirarlo. Misura 4 metri per 60 centimetri, mentre la pagoda più alta ignoro quanto possa misurare.

La rivincita del dragone di Giuseppe Fraccalvieri, il poster del Joker lo ha creato lo Studio Burton

Per l’occasione ho caricato l’auto all’inverosimile, pertano sono riuscito ad esporre persino la mia Monster Mansion. Trattasi di una MOC a base ottagonale, circondata da un cimitero e protetto da decine di piante carnivore che vanno a sostituire il classico giardino delle normali case.

Monster Mansion di Giuseppe Fraccalvieri

Per la prima volta in assoluto, ho persino esposto la celebre MOC “16 palle” di Nicola Bozzolan, ma nella versione che ho riprogettato per la ACOL community capitanata da lui. Di questa, ce ne sono soltanto dieci copie e sono rimasto molto soddisfatto dagli apprezzamenti del pubblico, soprattutto per quanto riguarda il boccale di birra e del pacchetto di MARLBRICK che ho completamente progettato da zero personalmente.

La versione ACOL riprogettata da Giuseppe Fraccalvieri del 16 palle di Nicola Bozzolan

Siamo giunti al termine, pertanto voglio complimentarmi con Marco Munì e Ruggero Francia, perché insieme hanno reso grande un evento appena nato. Inventato dal nulla, si è subito affermato con oltre 3800 presenze. Le opere presenti sono state tutte di alto livello, lo si leggeva dalla meraviglia dei visitatori e dagli esponenti dell’amministrazione comunale che sono giunti in visita.

Le testate più importanti della Liguria ne hanno parlato e vi devo dire che leggere il mio nome dappertutto in quegli articoli mi ha fatto un enorme piacere. Io non avevo dubbi che sarebbe stato un successo, perché Marco ha dimostrato di saperci fare sin dagli albori del primissimo AlbengaBrick organizzato alcuni anni prima dell’avvento del COVID. Il ragazzo sa come trattare gli espositori e questa volta lo ha dimostrato ben oltre le solite attenzioni cui mi ha abituato. Sono davvero molto soddisfatto di tutto e ci tenevo a ringraziarlo anche qui sulle pagine di Brick.it Magazine.

Carissimo Marco Munì, sei un grande e sono sicurissimo che questo evento lo potrai usare come biglietto da visita ovunque tu ti proporrai. Poi cosa devo ancora aggiungere? Ah sì, l’hotel 4 stelle lux è stata la ciliegina sulla torta, che spettacolo.

Marco Munì, la mente dell’associazione Albenga Brick
Un saluto da parte di alcuni espositori

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