RebrickMat, il tappetino da scrivania di Rebrickable – Recensione

RebrickMat, il tappetino da scrivania di Rebrickable – Recensione

“Quest’anno, niente LEGO per Natale” affermo con un sorriso sornione. Mia moglie mi guarda con un misto di sorpresa e diffidenza, poi volge lo sguardo sull’involucro di forma cilindrica che tengo in mano. “E quello cos’è?” mi chiede, con un’espressione che, dietro all’incredulità, lascia trapelare qualche barlume di speranza. “È il RebrickMat, l’accessorio indispensabile per ogni AFOL che si rispetti!!” esclamo in modo trionfale, srotolando i 90×40 centimetri di morbido tappetino gommoso che avevo aspettato a lungo. Mia moglie sbuffa esasperata, con la solita faccia che dice contemporaneamente “Lo sapevo”, “Sei un cretino”, “Ma a che ti serve?”, “E dove lo metti?”, “Come butti via i soldi!”, la stessa che mostra ogni volta che vede un nuovo set LEGO entrare in casa.

Avevo adocchiato il RebrickMat già a gennaio, quando il team di Rebrickable lo aveva pubblicizzato nella sua newsletter, e avevo subito pensato “Sarai mio!”. Undici mesi dopo, per la precisione il 28 novembre 2024, finalmente sono passato dal pensiero all’azione e ho speso i 40 dollari (più 5 di spedizione) necessari per ricevere a casa “l’accessorio indispensabile per ogni AFOL che si rispetti”. O, almeno, questo era quello che avevo pensato guardando le foto e leggendo la descrizione sul sito di Rebrickable. La realtà mi ha lasciato in parte deluso, ma andiamo con ordine.

Dall’ordine online al recapito a casa sono trascorsi venti giorni: il 19 dicembre un corriere ha depositato una busta di plastica di forma cilindrica nella mia cassetta delle lettere. Tempi di spedizione un po’ lunghi, soprattutto da quando siamo abituati alle consegne lampo di Amazon & co. Pazienza! Non ho foto dell’unboxing da mostrarvi perché, come scritto, non c’era alcuna scatola, solo una busta di plastica bianca al cui interno c’era il tappetino arrotolato e inserito in un’altra busta di plastica trasparente e aderente. Potevo documentare l’unwrapping? Certo che sì, ma perdonatemi se non ho saputo resistere e ho ridotto a brandelli gli involucri prima di pensare a fargli delle foto.

90×40 centimetri: il RebrickMat occupa una gran bella porzione della mia scrivania.

Le prime impressioni, quelle tattili e visive, sono state molto positive: il RebrickMat si è srotolato sulla scrivania in un batter d’occhio senza mostrare segni, grinze o piegature. La gomma utilizzata è molto piacevole al tatto, liscia ma leggermente porosa per garantire una buona aderenza. La stampa è di buona qualità e le cuciture sui bordi sembrano ben fatte. Le dimensioni sono generose: con 90 centimetri di larghezza e 40 di altezza, ho dovuto spostare un po’ il computer e il monitor per fargli spazio.

La seconda impressione, quella olfattiva, invece è stata pessima: il tappetino emana un forte odore sgradevole. I miei figli, incuriositi dalla novità, si sono avvicinati e poi immediatamente allontanati esclamando “Bleah! Che schifo!”. Nel forum di Rebrickable alcuni utenti consigliano metodi per eliminare il cattivo odore, anche se non tutti sembrano ugualmente efficaci. Io credo che lascerò la puzza e la userò come deterrente per tenere lontani i bambini dalla mia scrivania!

La terza impressione, quella uditiva, è molto soddisfacente. Mi spiego: sul sito, tra le caratteristiche elencate, c’è anche la riduzione del rumore provocato dai mattoncini sulla superficie di lavoro. Devo dire che è vero: la gomma è abbastanza spessa e morbida da attutire il tipico rumore di cascata (o sciacquone) di quando svuoti una busta o una scatola di pezzi sul tavolo. Il sito dice anche che il RebrickMat è facile da pulire dalle macchie di caffè, ma questa caratteristica, per ora, non la voglio testare…

Il test che vi mostro, invece, riguarda i colori. Il sito avverte che non c’è una corrispondenza esatta, soprattutto tra i rossi, ma che quello è il meglio che sono riusciti a fare. La mia piccola prova, per quanto incompleta, lo conferma: alcuni colori sono molto differenti, soprattutto nelle tonalità del rosso, mentre altri sono abbastanza vicini alla realtà. Secondo me, la vera utilità di questo schema consiste nell’avere subito a disposizione la lista dei nomi dei colori, più che i colori stessi, perché può capitare anche ai più esperti di faticare a ricordare la differenza tra, per es., Medium Blue e Medium Azure.

Subito sotto alla striscia dei colori si trovano un paio di tabelle che non sono facili da comprendere in un batter d’occhio. Quella a sinistra è uno schema dei codici BrickLink di mattoncini, plate e tile, ordinati per larghezza (prima colonna a sinistra: 1 o 2 stud) e lunghezza (prima riga in alto: da 1 a 16 stud). Quindi, per es., se voglio sapere il codice di un plate 2×12, incrocio la riga dei plate di larghezza 2 con la colonna di lunghezza 12 e… bam! Il gioco è fatto. Non so quanto sia veramente utile una tabella così: lo stesso risultato si può ottenere su BrickLink o Studio semplicemente digitando “plate 2×12”, cosa che richiede solamente un paio di secondi.

La tabella di destra, invece, dovrebbe essere abbastanza utile ai costruttori di Technic, perché riguarda i rapporti tra ingranaggi di diverse dimensioni. Bisogna, però, precisare che non tutte le possibili combinazioni sono state rappresentate, perché le ruote dentate sono state separate per tipologia: nella parte di sinistra si trovano solo quelle con i bordi piatti, mentre nella parte di destra solo quelle con i bordi arrotondati. Allora, se voglio sapere qual è il rapporto tra un ingranaggio con 16 denti e uno con 12 devo tirare fuori carta e penna o la calcolatrice.

La tabella dei rapporti tra ruote dentate Technic.

Nella parte sinistra del tappetino si trovano altre informazioni geometriche più o meno utili:

  • le misure in millimetri e in plate di mattoncini e plate 1×1 (non in scala);
  • un goniometro;
  • l’elenco dei connettori per axle Technic ad angolo;
  • le terne pitagoriche ottenibili con i mattoncini;
  • l’elenco completo (in scala) delle ruote dentate Technic con le loro caratteristiche dettagliate;
  • l’angolo a cui sono inclinati i liftarm angolati.

Nella parte destra del RebrickMat, oltre ad alcune altre informazioni riguardanti pezzi Technic (in alto le dimensioni degli attuatori pneumatici e meccanici, in basso a destra le lunghezze degli axle), si trova una vera chicca, uno dei motivi principali per cui – secondo me – vale la pena acquistare questo tappetino: una rappresentazione chiara e dettagliata di diverse tecniche snot e combinazioni di pezzi curvi. Questo pratico riassunto visivo sicuramente aiuterà i builder (soprattutto quelli alle prime armi) a non dover reinventare da zero soluzioni snot ogni volta che devono sistemare un punto particolarmente impegnativo delle loro MOC.

Preziosissime informazioni su tecniche SNOT di base si trovano sulla parte destra del RebrickMat.

Per completare il tappetino, lungo i bordi sinistro, destro e inferiore si trovano varie scale graduate:

  • mattoncini in altezza;
  • mattoncini in lunghezza;
  • liftarm;
  • centimetri e pollici;
  • cingoli di diverse dimensioni.

Per concludere, una domanda: il RebrickMat è veramente “l’accessorio indispensabile per ogni AFOL che si rispetti”?

INDISPENSABILE: certamente no, ma può essere sicuramente di grande aiuto. Per me lo sarebbe ancora di più se mi fosse stata recapitata l’ultima versione, quella di novembre 2024 che include il nuovo colore Reddish Orange, il nuovo connettore Technic numero 7 e gli altri aggiustamenti che si possono leggere nella tabellina qui sotto. Invece, inspiegabilmente, mi è stata spedita la primissima versione, quella di gennaio. Probabilmente il team di Rebrickable ha voluto esaurire le scorte dei vecchi RebrickMat prima di mandare fuori quelli nuovi…

Lo storico delle versioni del RebrickMat (da https://rebrickable.com/rebrickmat/)

PER OGNI AFOL: in un primo momento questo tappetino potrebbe sembrare più utile ai costruttori di modelli Technic che agli altri, visto che ci sono più informazioni riguardo a quel sistema di pezzi. Ma, a pensarci bene, chi ha già familiarità con Technic non ha molto bisogno di promemoria, quindi il tappetino risulterebbe più utile a chi non costruisce abitualmente MOC con pezzi Technic. In definitiva, il RebrickMat può essere veramente utile per ogni AFOL, poiché contiene aiuti a tutto tondo.

CHE SI RISPETTI: guadagnerete più rispetto con il RebrickMat? Sicuramente no! Io ne ho addirittura perso un po’ da parte di mia moglie… però anche lei ha dovuto ammettere che il tappetino ha un look decisamente cool, quindi il mio nuovo accessorio è stato accolto in casa con una misurata tolleranza da parte sua. Da parte mia, invece, l’entusiasmo non è stato smorzato troppo dagli errori e mancanze contenuti nella prima versione che mi è stata consegnata, e il prezzo di 45 dollari mi sembra accettabile. In conclusione, secondo me il RebrickMat è un “must have, soprattutto nella versione aggiornata. Ma qui c’è un piccolo problema…

Nel momento in cui scrivo, la vendita del RebrickMat è stata sospesa a tempo indeterminato.

In un post del forum relativo al cattivo odore del tappetino, uno degli amministratori di Rebrickable spiega che è proprio la puzza uno dei motivi per cui ne hanno sospeso la vendita e stanno cercando un nuovo fornitore.

Speriamo che la ricerca abbia presto un esito positivo e che il RebrickMat sia di nuovo disponibile. Ve ne darò notizia qui, nel blog di Brick.It Magazine.

Nel frattempo, vi auguro buone feste e buone costruzioni!

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