FANABRIQUES 2023
Ragazzi, da dove posso cominciare a descrivere questo meraviglioso evento? Innanzitutto, partendo dalla cittadina che lo ospita, cioè Colmar, una ridente località dell’Alsazia (Francia), famosa per i suoi mercatini di Natale e per le case a graticcio e soprattutto per la presenza di alcuni canali d’acqua che hanno fatto guadagnare al suo centro storico il soprannome di “Piccola Venezia”.
Questa manifestazione è la punta di diamante dell’associazione FANA Briques LUG, che ha proprio sede in Alsazia e conta più di 600 iscritti. Trattandosi del loro evento più importante, hanno fatto davvero grandi cose, ma andiamo per ordine.
È stata data a chiunque la possibilità di arrivare sin da giovedì sera per poter cominciare l’allestimento, così ho preso la palla al balzo e mi sono iscritto anch’io, convincendo la mia famiglia ad intraprendere una bella vacanza di 4 giorni in Francia. Non sono stati necessari stratagemmi ben architettati, per strappare il sì a mia moglie, perché dopo aver visto le foto su internet del centro storico, lei ne era già innamorata, così, giunta la data fatidica, siamo partiti al mattino senza tanta fretta ed abbiamo attraversato la Svizzera per poi giungere all’ora di pranzo a destinazione. Il nostro intento era quello di scaricare le scatole, per poi essere liberi di fare i turisti per il tempo restante della giornata ed anche del giorno seguente e così abbiamo fatto.
Il venerdì sera ho fatto “Cou-Cou” a Robert (nelle istruzioni della email era spiegato categoricamente che prima di montare bisognava cercarlo in reception e contattarlo in quella maniera), il quale mi ha consegnato il kit di benvenuto. Che dire, erano dei doni coi fiocchi! All’interno di una borsa in tela a tema LEGO con il logo della manifestazione (già gadget essa stessa), c’erano ovviamente il BRICK celebrativo dell’evento, un buono sconto del 20% presso un espositore veramente ben fornito, una t-shirt, un paio di calzini (entrambi col logo dell’evento), tre cartelle per il bingo della serata AFOL e addirittura un set del valore di 29,99 Euro (il 31122, ovvero l’acquario 3 in 1 della serie creator).
Chiunque direbbe che si tratti di una grande generosità, ma sappiate che non finisce qui, perché l’associazione fa un rimborso chilometrico ed anche quello dei pernotti, ottenibile compilando un apposito modulo con allegato una copia della ricevuta di pagamento dell’hotel o alloggio selezionato e la fotocopia (ve la fanno loro) del libretto di circolazione.
Tutti i pasti dal giovedì mattina a domenica sera compreso (tranne la cena AFOL del sabato, come consuetudine di ogni manifestazione), quindi colazione, pranzo, merenda eventuale e cena, sono stati offerti dall’associazione e badate bene che non si trattava di mangiare panini, ma c’erano veri piatti caldi della tradizione alsaziana. Addirittura, il sabato prima della cena, è stato offerto un aperitivo con birra e bibite analcoliche in quantità.
Non so voi, ma io un trattamento così di lusso in Italia non l’ho mai visto. Pensando che Colmar dista da me solo 450 km e che mi ci vogliono 5 ore abbondanti per raggiungerla, mi sa che ci faccio firma e ci andrò anche il prossimo anno.
Il sabato mattina non avevo voglia di buttarmi subito nella mischia e cominciare a scattare foto come mio solito, ma ho goduto della visita di ogni tavolo con la famiglia, commentando quello bello e trovando difetti e soluzioni in quelli meno interessanti. Una cosa però che mi aveva veramente sbalordito, era l’area gioco dedicata ai visitatori. Era la più grande in assoluto, anche di più di quella riservata alle opere e sinceramente, quando diedi una sbirciata il venerdì sera (nella fase di allestimento), mi interrogai sul perché. Non trovavo un senso logico, anche in quanto in Italia, è vero c’è un interesse per la parte ludica durante gli eventi, ma addirittura da occupare un’area così vasta, assolutamente no. Dalle nostre parti lo spazio dedicato è sempre molto contenuto, ma non qui a Colmar.
C’erano a disposizione delle lunghe tavolate coi famosissimi brick 2×4 monocolore che dalla Danimarca mandano proprio per questo genere di attività. Di solito, sono abituato a vedere un solo tavolo con i pezzi ad esempio bianchi, ma non lì a Colmar. Al FANABRIQUES c’erano 10 metri di bricks verdi, altrettanti rossi, tan, bianchi, marroni, blu ecc ecc. Insomma, ci saranno stati 100 metri in totale di brick 2×4 stesi sui tavoloni e pronti per essere usati. E qui i visitatori hanno dato libero sfogo alla propria fantasia. Vi confesso che sono rimasto stupefatto dall’abilità dei bambini, (complici anche i volontari dell’associazione che davano gli spunti giusti), che sfornavano beltà una dietro l’altra.
Un altro pezzo forte dell’evento è il mosaico da creare sul momento grazie all’aiuto dei visitatori che si prendono cura di realizzare una piccola porzione di 16×16 STUD. A disposizione c’erano almeno 50 tavoli birreria 200×80 e non era semplice trovare del posto dove sedersi e mettersi a comporre il proprio tassello e pensare che la sera precedente, durante il set up del mio diorama, credetti che erano destinati all’area food. Pensate che il mosaico è largo 9.47 metri ed è alto 2.96. È composto da 20 PLATE 16X16 in altezza per 64 nell’altro senso, cioè in totale 1280 PLATE (16X16) composta ognuna da 256 STUD. Sembrano numeroni e lo sono sul serio, perché trattasi di un capolavoro composto da ben 327.680 STUD, ma nonostante le dimensioni titaniche, durante la prima giornata è stato completato per quasi 3 quarti. Insomma, questi bambini alsaziani sono davvero un portento e non li ferma proprio nessuno.
Tra le altre attività che ricordo, ce n’era una molto simpatica, come ad esempio due piste che forse chiamarle così, è un po’ sopravvalutarle, diciamo che erano due belle discese alte un metro e mezzo circa e lunghe almeno 2 con tanto di curve giusto per aumentare l’adrenalina. Ebbene, si dava a diposizione dei bimbi dello sfuso col quale realizzare alcune automobili per poi farle scivolare giù dal pendio. Lo scopo era raggiungere il fondo senza cappottarsi. Sembra facile, ma mentre osservavo alcuni tentativi non ho visto nessuno riuscirci. Inutile nascondervi che in quel momento i fruitori si stavano divertendo come dei pazzi. Oh se avrei voluto provarci anch’io, sapete?! Ho scacciato immediatamente quel desiderio, perché ero sicuro che avrei realizzato una ciofeca che si sarebbe distrutta ancora prima di riuscire a fare la prima curva. Sarei stato sicuramente lo zimbello di quei bambini, pertanto ho proseguito oltre, attirato da alcune opere realizzate dall’associazione stessa, i cosiddetti progetti dei LUG. Sicuramente non le ho viste tutte, ma mi hanno colpito moltissimo la riproduzione di una Bugatti TYPE 52 in scala 1:1, auto, quella vera, che fu prodotta proprio da quelle parti. Un’altra moc pazzesca che sovrastava tutti quanti statuaria è la riproduzione della Statua della libertà. I ragazzi del FANABRIQUES l’hanno realizzata in onore di un natio di Colmar, Auguste Bartholdi, che fu l’artefice di quella che ora svetta a New York. Ma diamo un po’ di numeri perché forse dalla foto non si riesce a capire quanto è immensa. È alta 5 metri e solo per la statua sono stati necessari più di 50.000 pezzi, mentre per il basamento addirittura 70.000.
Un altro super progetto è la riproduzione di una casa alsaziana tipica di Colmar e trattasi di un work in progress che aumenta di anno in anno. Per il momento ci sono solo tre stanze e sono serviti almeno 700.000 pezzi per completarle. Nella prima sono posti dei manichini che indossano dei veri abiti locali, segue la camera con una stufa tutta fatta in LEGO, e lì vicino si trova la sala da pranzo con arredi tipici della regione, come un piccolo armadio ed un tavolo intarsiato, corredato con 4 sedie impagliate. Per farvi capire di quanto sia grande questa opera, anche se non ci crederete, vi dico che è possibile entrarci e visitarla dall’interno! La S’Fana’Huss, così che è intitolata, quando sarà effettivamente finita misurerà 7 metri per 6 e impiegherà in totale un ammontare di ben 2 milioni di pezzi.
Ovviamente in un buon evento come questo non possono mancare i venditori di LEGO ed anche qua le cose sono state fatte in grande, poiché era a loro disposizione un intero capannone dove poter esporre la propria merce e fare affari d’oro. Io non mi sono perso in chiacchiere per contarli, ma una buona dozzina di negozianti, c’erano tutti.
L’associazione metteva persino a disposizione una macchina in grado di incidere i BRICK 1×8 con qualsiasi scritta si desiderasse e poi c’era persino la possibilità di applicare un magnete per poterla quindi sistemare sul vostro frigorifero. Ovviamente non ho potuto resistere, così mi sono fatto preparare il mio, ed ora lo ritengo il souvenir di questo fantastico viaggio. Il gadget è costato soltanto 2 euro (4 con eventuale calamita) ed è il primo della foto che segue.
Ma adesso, bando alle ciance, così vi descrivo cosa si poteva vedere nella zona dei costruttori. Di questi ultimi ce n’erano presenti 130, provenienti non solo dalla Francia, ma dal Belgio, Germania e Paesi Bassi, ed anche dalla vicina Svizzera. Se pensavate che io fossi quello che ha fatto più strada, ovviamente siete caduti in errore, perché i francesi arrivati dall’Aquitania (regione ai confini con la Spagna) sicuramente hanno percorso più chilometri di me.
Comincerei a descrivervi il Winter Village di Alex Lejeune, che secondo me è quello che ha riscosso più consensi dal pubblico. Non c’è stato un solo momento in cui non ci fossero visitatori ad ammirarlo. E come non poteva essere così? I diorami natalizi già di loro spaccano alla grande, ma questo aveva una marcia in più, perché era completamente motorizzato, pertanto c’era da perderci un sacco di tempo per poter scoprire tutti i movimenti che questo grande builder ha creato. Io vi consiglierei di recuperare il video che ho pubblicato su The Bricks Box, cliccando quì.
Pistash Brickartist è uno dei costruttori francesi che ho sempre ammirato tantissimo e da come appare sui social, confermo d’essere un personaggio molto simpatico. Con lui mi sono divertito un mondo a chiacchierare in inglese e scopro che come me, costruisce coi pezzi che gli capitano in mano e che adora moltissimo gli SLOPE CURVED. Sul suo tavolo erano presenti tutti i suoi cavalli di battaglia come ad esempio la moc che ritrae Jim Carey nei panni di The Mask, mentre srotola la lingua e fa uscire gli occhi dalle orbite. Io quell’opera la trovo stupenda, così tanto che già solo per quella è sufficiente per consegnargli il PREMIUM BRICK della mia pagina ed infatti l’ho fatto. È stato il primo a ricevere quel piccolo premio durante la manifestazione, perché non avevo nessun dubbio in proposito.
Dominique Damerose è un altro costruttore talentuoso che spesso fa coppia con Castor Troy, durante gli eventi, soprattutto quando espongono la loro collab che ritrae Parigi in un ipotetico mondo STEAMPUNK. Sul suo tavolo infatti era presente il ponte Alexandre III situato a Parigi creato apposta per la città menzionata pocanzi. Bellissimo era anche The Burrow, ovvero la casa dei Weasley della saga di Harry Potter.
C’erano anche dei VIP, come quelli del calibro di Sébastien Sistebane, in quanto vincitore di una edizione francese di LEGO MASTER, nonché direttore della rivista cartacea BRIQUES MAG. Nella sua postazione si potevano acquistare tutti i numeri arretrati più moltissimi gadget, inoltre il builder ci ha mostrato anche una sua MOC che ritrae un teatro davvero interessante.
Gui.Lego, ovvero Guillame Grzd, è un costruttore su cui ho puntato i riflettori e spesso pubblico le sue opere. Questa volta le ho potute ammirare da vicino tutte insieme e vi garantisco che è stato un bel vedere. Ci sono due tecniche interessanti che ha usato per realizzare una scalinata con gli SLOPE in SNOT ed una decorazione sotto un piccolo gazebo, sempre con l’ausilio dello SNOT, ma questa volta applicato sui cheese slope.
Un altro builder che si è aggiunto di recente nella mia cerchia di costruttori seguiti da vicino è Pascal Hetzel, il quale, tra l’altro, grazie alla sua astronave a forma di bretzel, è finito anche su The Brother Brick.
Quentin Biasotto (moc expo quentin su instagram), è un altro mio nuovo acquisto. Di lui ho pubblicato un bel diorama (presente anche a Colmar) con dei mitici pappagalli ambientati nella giungla insieme a tanti altri animali tropicali, però il suo nuovo diorama marino meccanico, per quanto mi riguarda, ha fatto centro, perché quando l’ho visto ho immediatamente deciso di assegnare il secondo PREMIUM BRICK proprio a lui. Pensate che ci sono dai 6 o 7 animali in movimento, come dei pesciolini, una tartaruga, un polpo, un granchio, persino una murena! Meraviglia assoluta, pertanto vi consiglio di recuperare il video che ho pubblicato su THE BRICK BOX, quì.
Il terzo PREMIUM BRICK l’ho assegnato ad un ragazzo che ho conosciuto per la prima volta al FANABRIQUES. Non avevo visto nessuna sua opera fino a questo evento. Il suo nome su Instagram è @republicattak, altro non dovete sapere. Non è da me apprezzare diorami a tema STAR WARS, perché il più delle volte sono molto raffazzonati, facendo le dovute esclusioni come quelli di Samuele Favaro per citarne uno. Lui mi ha colpito per aver orchestrato un’installazione pazzesca. Ha preso un AT-AT nella versione più grande e ci ha costruito sopra un’ambientazione pazzesca che fa quasi impallidire lo statutario quadrupede. Su quella roccia si riescono a distinguere diverse tipologie di tecniche ben realizzate, così bene da non annoiare mai l’occhio che guarda. Ma anche la base, il tunnel e il resto dell’ambientazione è ben ordinato e rende molto bene. Sembra di vedere una scena uscita da un film!
Un’altra cosa che proprio non mi appassiona sono i GBC, lo ammetto, ma è giusto dare merito al genio e alla creatività di Maico Arts e soci (Christian Mout e Planet GBC-Polo) che hanno allestito un GBC da record del mondo, però credo che in questo caso, per mancanza di spazio quello visto da me sia stato presentato in versione ridotta. Non ho fotografie da proporvi, ma troverete un video di oltre 3 minuti presso il mio gruppo su Facebook, Oh My Brick Mettere, cioè qui.
È stato bello scoprire che in Alsazia ci sono tante quote rosa tra gli espositori, ne cito una a caso, Béatrice Boyot, che col suo diorama agricolo ha ottenuto molti consensi.
Mi è piaciuto parecchio anche l’installazione a tema M-TRON portata da Christophe Bossk e Cyrille Bqt del Brick Team Aquitaine. Trattasi del diorama di quel genere più bello che io abbia mai visto. Vi consiglio di recuperare anche il video che ho messo su Oh My Brick, esattamente qui.
Un’altra bella scoperta che ho fatto, è quella di Henri Melet. Questo ragazzo seleziona set di medie e piccole dimensioni per poi trasformarli in altre opere. L’unico peccato di gola, che fa con questa ricetta è quella di aggiungere degli snodi dei quali ne possiede a sacchettate. Anche questa volta ho girato un video che potrete recuperare su Oh My Brick, qui.
Di Benjamin walter (bad_brick_boy su instagram) sono moto belle anche le japaneese dolls, come le ho ribattezzate io, ed anche alcune versioni riviste e corrette della serie HIDDEN SIDE
Lo sapete cosa altro non sopporto nei LEGO? I set BRICKHEADZ, ma quando invece si parla di MOC il discorso cambia totalmente, perché alcuni costruttori fanno delle meraviglie e quelli di Jeanluc Foissey sono fenomenali. Le versioni di Dastardly e Muttley e le macchine volanti sono in assoluto le migliori. Ciò che lo fa anche risaltare rispetto ai suoi colleghi del settore (brickheaz, intendo), è soprattutto la presentazione. Molto spesso non si limita a poggiare sul tavolo il personaggio di turno, ma gli crea una ambientazione intorno e questo secondo me, cari cretori dei testoloni, non lo dovete sottovalutare. Portatene di meno, ma ambientateli, vedrete che verrete apprezzati molto di più!
Vorrei spendere due parole su Stéphane Dely, ovvero il presidente dell’associazione FANABRIQUES. È stato davvero un onore ed un piacere conoscerlo e devo dire che è un ragazzo molto alla mano col quale ho scambiato piacevolmente un po’ di battute. Non è scontato che durante un evento così importante e pregno di eventi e cose impellenti a cui badare, una persona che ricopre quella carica abbia tempo da dedicare agli espositori ed invece lui era super presente e molto disponibile, pronto a risolvere piccoli e grandi problemi. Inoltre, cosa rara ultimamente per ambassador e presidenti vari, è un ottimo costruttore e molto attivo tanto è vero che anche lui esponeva un magnifico diorama dalle dimensioni ragguardevoli. Trattasi del luna park ZOMBILLENIUM, tratto dall’omonimo film di animazione che narra le gesta di un investigatore all’interno di un parco divertimenti gestito direttamente da dei mostri.
Ovviamente, non sono andato fino in Francia a mani vuote, pertanto ho fatto avere loro un piccolo assaggio di cosa circola in Italia, così ho esposto il mio diorama orientale. Sembra che sia stato apprezzato molto, dalla folla che si accerchiava attorno al mio tavolo. I bimbi mi facevano sorridere quando esclamavano meravigliati “Regarde, NINJAGò!”
Ci sarebbero ancora tante cose da dire e moc da farvi vedere, ma il tempo è tiranno e vi devo salutare. Al prossimo reportage (San Giorgio Canavese Brick Expo 2023)