LEGO® Star Wars 75374 – The Onyx Cinder – Recensione
L’astronave Onyx Cinder, dalla serie Skeleton Crew, è pronta per essere assemblata e giocata.
Sicuramente rispetto ad altri mezzi della serie SW può essere meno nota ma da un primo sguardo più attento si possono notare tanti dettagli interessanti riguardanti al scocca ma anche gli interni.
Il fronte della scatola è molto accattivante ma sicuramente il retro ha un suo gran perchè.
Sono svelate tante piccole perle che ritroveremo durante la costruzione. I tanti portelloni, gli alloggi, i movimenti dei 6 motori mettono voglia di giocare con questa astronave fin dal primo sguardo.
L’apertura della scatola rivela la bellezza di 13 sacchetti, un bel libretto delle istruzioni corposo e 17 adesivi.
Rispetto al numero di pezzi e alle dimensioni del set sono un buon numero, tenendo conto che sei sono uguali. (questi andranno sicuramente applicati sui motori)
Le minifigures sono cinque: Wim, Neel, Fern, KB, Jod, ognuno con le sue caratteristiche specifiche, il doppio volto e gli accessori annessi.
Wim, Fern e KB hanno le gambe articolate pur essendo bambini.
Tutte le torce trovano la loro locazione ordinata su uno scomparto.
Nel primo sacchetto troviamo la parte bassa della Onyx che ospita l’area passeggeri con tavolo, cucina e posto letto. Gli spazi sono abbastanza ampi ed è notevole la possibilità di giocarvi all’interno.
Sin da questi primi passaggi si possono notare gli agganci e le cerniere che porteranno all’assemblamento dei portelloni e del resto del mezzo.
Dal secondo sacchetto inizia la costruzione dello scheletro vero e proprio dell’astronave.
Sinceramente a tratti è stato stancante, sono tanti dettagli a cui bisogna badare passaggio per passaggio e una piccola disattenzione può andare ad inficiare il corretto montaggio.
Qualche pagina del libretto delle istruzioni poteva essere curata meglio.
La parte probabilmente più interessante è l’inserimento del meccanismo di rotazione dei motori, comandato da una piccola leva.
Ora vediamo come saranno agganciati e come verranno resi mobili all’interno della struttura.
L’astronave è dotata di diversi portelloni comodamente apribili.
Su 5 cerniere abbiamo quattro tipologie differenti, interessante questa varietà che mantiene pulite le linee della corazza nascondendo in maniera perfetta alloggi e spazi sotto coperta.
Alcune note sui dettagli: i portelloni sono dotati di maniglie e di vani portaoggetti.
La cabina di guida è molto minimale ma perfetta e precisa proprio grazie a questa scelta.
Ovviamente la postazione per il pilota è ben fatta e facilmente richiudibile sia dall’alto che lateralmente.
I pannelli della corazza si inseriscono in maniera esemplare sullo scheletro della Onyx senza strutture pesanti, ed essendo composti quasi esclusivamente da plates e tiles possono sempre pure fragili.
Al termine della copertura si può notare come ciò che sembrava fragile invece riesce a dare un effetto di leggerezza all’astronave, con anche un’ottima stabilità durante il gioco. (provare per credere!!)
Una nota di merito da fatta alla dotazione armamentaria.
Piccole fuciliere, dotate di proiettili sparabili, pensate e costruite con estrema cura.
Infine ecco i 6 rotori della nostra Onyx Cinder, quattro posteriori e due anteriori che grazie alla levetta posta al centro dell’astronave possono ruotare di 90° gradi per permettere il decollo verticale.
La costruzione e semplice ma nonostante la ripetitività è divertente e voglia di scoprire come sanno una volta inseriti nel meccanismo di movimento.
Bel set!
Veramente un bel set sotto tanti punti di vista.
Tecniche costruttive, utilizzo di varianti per realizzare uno stesso meccanismo, inserimento di pezzi che probabilmente non verrebbero da pensare di usare in quel modo.
Grande giocabilità; viene proprio voglia di farla volare, atterrare e iniziare nuove avventure nel mondo di Star Wars.
Unica pecca, ma marginale, è stata la complessità dello scheletro interno ma ne vale la pena visto il risultato finale.
Si ringrazia il Gruppo LEGO® per aver fornito a Brick.it Magazine una copia recensione del set. Tutte le considerazioni espresse in questa recensione sono frutto dell’opinione personale dell’autore.