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Intervista integrale dal numero 24 di Brick.it Magazine

Lionel Martin è un creatore di MOC a 360 gradi. Nell’arte delle costruzioni con i mattoncini, è conosciuto in Italia e nel mondo con lo pseudonimo di Castor Troy. È famoso tra gli AFOL italiani per le sue creazioni piene di umorismo, tecniche avanzate e dettagli originali, ma anche per il suo impegno attivo nel programma LEGO IDEAS e BDP (Bricklink Designer Program), da molto tempo.

Inizierei con un “rompi-ghiaccio” che, non lo nego è piuttosto una delle mie curiosità personali. Perché Castor Troy? Che, per chi non lo sapesse, è un personaggio fittizio di un famoso film d’azione americano; Face Off, 1997, interpretato da un “terribile” Nicholas Cage.
Perché hai scelto questo pseudonimo così originale ed insolito?

<< Il mio vero soprannome è “castor” (castoro in italiano, come l’animale), e quando ho ripreso i LEGO dopo la mia Dark Age, c’erano già molti castori o beavers in giro tra gli appassionati di Lego. Come AFOL, tutti noi abbiamo una doppia personalità, e ho pensato che trasformare il mio soprannome in Castor Troy, come il famoso personaggio di Face Off, fosse piuttosto originale. >>

Per tutti coloro che ancora non ti conoscono, ti va di parlarci un po’ di te? Da dove vieni e che studi hai fatto?

<< Vengo da un piccolo villaggio nel centro della Francia, vicino a Magny-Cours (per chi ha qualche ricordo della Formula 1 in Francia). Ho un percorso scientifico ed ho 51 anni. >>

Ho notato che molti AFOL nel mondo hanno una formazione tecnica/scientifica. Questo spiega molti degli aspetti presenti nelle tue creazioni. E dimmi, cosa fai nella vita oltre a realizzare MOC straordinarie?

<< Sono responsabile informatico per la distribuzione in un’azienda automobilistica, ma come Chandler in Friends, nessuno sa esattamente che cosa fa (Neppure io so cosa faccio!) >>

Spesso, la vita di ogni AFOL è caratterizzata da una grande passione che, se trova il giusto consenso tra i membri della famiglia, porta a una grande soddisfazione e a un grande sostegno. Vuoi parlarci un po’ di come la tua vita privata si concilia con la tua passione per i mattoncini? Ci sono aneddoti o curiosità particolari di cui ti piacerebbe parlare? Oltre al mondo dei mattoncini, quali sono le tue più grandi passioni?

<< La mia vita familiare è la cosa più importante di tutte. Anche la musica è una grande passione per me, sono un grande fan della musica soul americana e di Prince in particolare. La mia famiglia è molto comprensiva, non abbiamo la TV da 18 anni e solitamente mi lasciano giocare con i LEGO in mezzo al salotto. A volte bisogna spingermi un po’ più in la per mettere la tavola e mangiare insieme. Mia moglie pubblica anche lei creazioni originali sotto lo pseudonimo di Squirrel Brick. Non monto più i set ufficiali, sono le mie figlie che se ne occupano. >>

Tua moglie è quindi anche lei appassionata di LEGO! Questo è un dettaglio non trascurabile! Sei davvero fortunato! Ho notato che anche lei ha un soprannome che richiama ad un animale. Come mai hai scelto il castoro per te e lo scoiattolo per lei come soprannomi? Mi fa un po’ pensare ai nomi dei Nativi Americani.

<< Lei non è appassionata come lo sono io, ma le piacciono alcuni temi come lo Steampunk e Harry Potter. Piano piano si sta coinvolgendo nell’associazione e nelle esposizioni.

I soprannomi vengono tutti da me. Da piccolo ho sempre dato soprannomi. Mia madre è un “grosso lupo”. E il vero soprannome di mia moglie è “La bestiola”, ma le piacciono molto gli scoiattoli, quindi per LEGO ho scelto per lei questo soprannome. >>

Che tipo di creazioni o temi affronta tua moglie nelle sue MOC? Avete anche collaborato a dei progetti insieme tu e lei?

<< Lei è una libraia per ragazzi, quindi ha una grande conoscenza del fumetto e delle Graphic Novels. Per i LEGO, la coinvolgo gradualmente nel processo creativo. Abbiamo lavorato insieme su una taverna medievale per il prossimo concorso del BrickLink Designer Program. Procediamo un po’ come facevo con Max Brich: io creo, propongo e lei modifica o mi propone correzioni. >>

Dopo questo interessante spunto sulla tua vita familiare, puoi parlarci del tuo passato? Ti ricordi cosa ha dato inizio a tutto questo? Cosa ha fatto nascere questa passione per i mattoncini?

<< Gioco con i LEGO da quando ero piccolo. Ricordo la mia prima città con i set City (villa, negozio di motociclette, stazione…) e gli Space Classic. All’epoca c’erano solo 4 o 5 temi: City, Space, Technic, Castle/Pirates. >>

Di quale set o serie di set passati ti ricordi con più affetto?

<< Gli Space Classic 462, 483, 487, 493. Era magico quando sollevavi il coperchio della scatola: vedevi i pezzi attraverso la plastica trasparente. >>

C’è un set recente prodotto da LEGO a cui sei particolarmente aggezionato o che, per vari motivi, ti sentiresti di consigliare a chi ci legge?

<< La Batmobile del 1989, la Casa Infestata 10228 che resta un punto di riferimento, e Rivendell che è semplicemente stupendo. >>

Come per la maggior parte delle persone, anche tu hai vissuto la tua Dark Age. Ti ricordi cosa ti ha distolto dal mondo dei mattoncini per un po’ di tempo?

<< Ho lavorato a Parigi per alcuni anni e poi sono tornato nella mia regione natale. In quel periodo, la musica e le ragazze erano le cose più importanti per me. Suono la batteria. Ho fatto parte di qualche band con gli amici. Sono un fan di Prince e per me lui contava più dei LEGO. >>

Cosa ti ha riportato nel mondo LEGO? C’è un episodio o un fatto particolare che ricordi e che ti piacerebbe condividere con noi?

<< Ho ripreso 12 anni fa quando ho (ri)scoperto tutta la gamma di colori e la varietà di pezzi. Come molti, penso che la gamma dei modulars building sia stata l’elemento scatenante: il “Café Corner” réf. 10182 resta il mio preferito. >>

E quali sono state le tue prime realizzazioni quando sei uscito dalla famigerata “Dark Age”?

<< Ho creato una città di modular building di circa 3×3 metri, mescolando set originali con le mie creazioni personali. È stata una buona palestra per imparare nuove tecniche costruttive. È in quel periodo che ho imparato a conoscere i primi grandi master builders, tra cui uno dei miei eroi in fatto di costruzione: Derfel Cadarn. In seguito a queste scoperte, ho realizzato il mio primo “castello dei vampiri” nel 2015, utilizzando la sua tecnica di costruzione dei muri (durata un anno e mezzo). Poi ho seguito la mia ispirazione: “il rifugio dei cacciatori di vampiri” nel 2017. >>

Se hai ancora qualche foto di queste prime creazioni, credo sarebbe molto interessante per i nostri lettori vederle. So che sei molto popolare tra gli AFOL francesi, allora ti andrebbe di parlarci un po’ della scena AFOL in Francia?

<< Molti moccatori francesi provengono dal forum Brickpirate, dove ci scambiamo ancora idee. I social network hanno poi stravolto ogni cosa. I creators sono in LUG molto regionali: gli “Ch’tis” del Nord sono molto forti, i ragazzi del sud nel 66mo sono super creativi e io sono legato all’Est della Francia. Ho avuto la fortuna di costruire insieme a Dominique Damerose (Domino39), che rimane il migliore. Scambio regolarmente con Guillaume (che ha creato il set Ideas “Globo terrestre”) e Loïc “Les briques de Loïc”.

Ci sono molti creators e molta immaginazione, ma penso che siamo sempre in minor numero a creare da zero. LEGO è diventato piuttosto un gioco di modellismo e non più o quasi un gioco di espressione creativa.

Poi è diventato difficile competere con la qualità dei set attuali.

Con la mia associazione poi, abbiamo deciso di concentrarci su grandi diorami, belli e dettagliati. La nostra forza è la perseveranza.

Sui social, sono vicino a Brickmitri, il più famoso dei youtuber francesi; è come me, dice quello che pensa e quando LEGO esce con un set come BTS non esitiamo sia lui che io, a criticare il marchio. Siamo lontani dal “ammmaaazzzinnnngggg”.

Siamo francesi, no? Ci piace un po’ protestare! >>

Quali sono gli eventi AFOL in Francia che un appassionato di mattoncini italiano non dovrebbe perdere per ammirare le creazioni più belle?

<< La più grande esposizione in Francia è Fanabriques, ma penso che non abbia mai visto un’esposizione migliore di quella di Dole 2019.

Con Dominique, cerchiamo luoghi che mettano maggiormente in risalto le creazioni, come i castelli. Ho fatto la mia prima esposizione a Nevers nel 2023 al Palazzo Ducale: le foto sono magnifiche. >>

Mi hai già detto che sei legato alla scena AFOL dell’Est della Francia. In particolare, quali sono le iniziative a cui hai partecipato per sensibilizzare e attirare il pubblico verso il mondo dei mattoncini nella tua regione e, in particolare, nella tua città?

<< Come molti AFOL, mi sono avvicinato a un LUG; è comunque fantastico poter condividere con altre persone la propria passione. Ho aderito a LUG’EST, che conta anche Domino39 e Pistash. È un’esperienza molto arricchente e il nostro LUG ha circa 40 membri. Siamo tutti molto complementari in termini di creazioni. Cerchiamo di sviluppare progetti collaborativi, anche a distanza. E poi c’è comunque il grande vantaggio di acquistare sfuso e ordinare progetti interi. >>

Potresti quindi raccontarci l’esperienza della “Maison de la Brique et du Diorama?”

<< È il nome della mia associazione. L’obiettivo è avere un luogo che accolga i creators e dove possano lasciare i loro lavori per 3-6 mesi con apertura al pubblico. Un po’ come LEGO House, ma in Francia e senza negozi Lego. Ci sarebbero delle tematiche (Star Wars, Harry Potter, ecc…), e organizzeremo degli eventi.

Tutti i soldi che guadagno (da esposizioni, vendita di istruzioni, concorsi…) vanno all’associazione.

Non voglio fare business con la mia passione. Sogno di vincere LEGO Ideas o BrickLink per finanziare questo luogo. Per noi sarebbe anche l’opportunità di poter costruire sul posto e di migliorare ed abbellire le creazioni esistenti. >>

In quali circostanze e perché è nata questa idea?

<< I LUG tradizionali sono molto vincolanti da gestire, soprattutto per l’obbligo di rispettare le esigenze del marchio. Volevo totale indipendenza e mettere in risalto esclusivamente i creators indipendenti. E sinceramente, mi sono un po’ stancato di esporre in palestre scolastiche dove il tuo diorama viene fotografato con un canestro di basket sullo sfondo! Quindi l’idea è proprio quella di offrire un luogo dedicato di accoglienza per esporre i diorami degnamente. >>

Di cosa si occupa principalmente la Maison de la Brique et du Diorama e quali sono i suoi numeri?

<< Senza un luogo dove stabilirci, organizziamo esposizioni di qualità, la prossima delle quali si terrà al Château d’Ancy Le Franc. Ci saranno i diorami Paris Steampunk 1889, Castello dei Vampiri, Castello di Hogwarts, Diagon Alley, i diorami Marvel e DC Comics… Probabilmente supereremo il milione di mattoncini. >>

Hai parlato di numerose opere e creazioni che hai realizzato nell’ambito di eventi e della Maison de la Brique et du Diorama. Sono quindi davvero curioso di scoprire e ammirare le tue opere. Qual è, quindi, la tua opera LEGO preferita tra quelle che hai costruito fino ad ora?

<< Quella che preferisco è sempre quella che deve ancora venire, ma c’è un legame particolare con Paris Steampunk 1889. >>

Hai una tecnica preferita o un metodo particolare che usi nelle tue costruzioni?

<< Costruisco molto nei miei sogni. E quando inizio a costruire veramente con i mattoncini, è come se stessi leggendo le istruzioni.

Durante queste fasi creative, la mia stanza LEGO è piuttosto incasinata. C’è roba dappertutto. Non mi piacciono i piccoli scatoloni ben in ordine. Mi piace il caos. Ma il processo creativo non è sempre piacevole, perché la vita quotidiana è sempre presente; bisogna riuscire a fare spazio nella mente e a volte è difficile per le persone a me più vicine.

Quando creo quindi, lo faccio in maniera molto intensa.

Credo che la mia forza sia nell’armonia dei colori e nella gestione dei grandi progetti. Mi piace padroneggiare le mie strutture. Per esempio, il montaggio del Castello di Hogwarts di Harry Potter, che misura circa 2,20m x 1,75m e ha 150.000 pezzi: posso assemblarlo in un’ora. >>

Mi sembra di dedurre che tu sia un creatore istintivo, che immagina e riflette molto prima sull’opera da creare poi, ma per il quale l’atto creativo avviene soprattutto sul banco di lavoro. A parte questo approccio “old school”, quale metodo segui nel concepire delle MOC mediante software dedicati, ad esempio BrickLink Stud.io?

<< Quando progetto una MOC, non uso mai Stud.io. Il primo passo è documentarmi su internet facendomi le seguenti domande:

Un creatore ha già costruito quello che voglio fare io?

Posso fare qualcosa di meglio o quello che trovo su internet è già di per sé un “capolavoro”?

Essendo fan di molti creators, penso di avere una buona conoscenza e una buona memoria visiva di ciò che viene pubblicato in giro. Ho la cronologia di Flickr + Instagram.

Non sono un genio creativo. Se dovessi fare un parallelo musicale, non sono Prince o Frank Zappa, ma piuttosto un Lenny Kravitz. Non invento nulla, ma cerco di farlo bene e soprattutto non mi prendo troppo sul serio. (Per fare un paragone, Ralf Langer è Prince).

Quando i contorni di un progetto sono stati stabiliti, determino per esperienza il budget, il volume dei pezzi, la dimensione e generalmente faccio un piccolo disegno. Testo delle piccole parti per aggiustare le necessità di pezzi e rifletto a lungo. Non è sempre un processo piacevole, perché a volte rimando l’inizio del lavoro. Ma una volta che inizio, non mi fermo più. Posso costruire in maniera produttiva per ore ed ore. >>

Hai mai progettato completamente in digitale? Pensi che questo approccio, diciamo, più virtuale che reale, possa far parte del tuo processo creativo in futuro?

<< Ho scoperto la creazione digitale durante il lockdown per il Covid-19. Ho imparato molto velocemente, in circa un mese. Attualmente, se non lavorassi, potrei creare un Modular Building di buona qualità ogni settimana.

Per un progetto di 3000 pezzi, ci vogliono circa 60 ore di lavoro, inclusa la creazione delle istruzioni.

Su Stud.io costruisco tanto velocemente quanto scrivo. È una questione di tempo, motivazione e concentrazione.

Ogni giorno mi sveglio alle 6 e passo un’ora su Stud.io, e almeno 2 ore la sera, dalle 21 alle 23. Durante il weekend, mentre preparo un progetto per Lego Ideas o BDP, posso trascorrere fino a 16 ore su Stud.io. >>

Quali temi o soggetti ti piace esplorare di più nelle tue creazioni?

<< Mi piace fare paesaggi, rocce e vegetazione. Mettere in evidenza il soggetto principale. Non sono un fan delle super tecniche, dei NPU (New Parts Usage), e di quel tipo di approccio. Cerco prima di tutto di suscitare un’emozione in chi osserva per la prima volta la costruzione. L’effetto “WOW” diciamo!

Le domande arrivano poi: come hai fatto a fare questo? Quale tecnica hai usato? Ecc.

Durante le esposizioni, i bambini non si fanno rapire mai dalle mie creazioni. Sono le mamme a guardarle con più attenzione, perché amano di più l’aspetto creativo penso. Sono loro che fanno le domande di solito. >>

Qual è stata la sfida più complessa a cui ti sei confrontato come costruttore LEGO?

<< La logistica. Ho capito che bisogna integrare fin dall’inizio del processo di creazione metodi di “suddivisione” della creazione in sotto-strutture per il loro trasporto. Ora, comincio sempre da questo. È la base. Mi pongo dal principio le seguenti domande:

“Come imballarla e trasportarla facilmente?”

“Come installarla e smontarla in un tempo limitato?”

E quindi “Quale struttura potrà essere la migliore?” >>

Molti conoscono la tua collaborazione storica e prolifica con un altro famoso AFOL francese. Potremmo parlare di questa partnership artistica con Dominique Damerose? Come vi siete incontrati e come avete deciso di collaborare insieme?

<< Dominique è diventato un vero amico. Non ha limiti creativi, e il nostro incontro era inevitabile. Avremmo potuto essere rivali e competere, ma abbiamo fatto di più e meglio: lavoriamo insieme. Ci vediamo ogni tanto, visto che viviamo a 200 km di distanza, ma ci sentiamo regolarmente. Penso che gli piaccia sorprendermi con le sue creazioni. È molto più bravo di me. Ha una padronanza tecnica che io non ho e una grande inventiva. >>

Quali opere avete creato insieme?

<< Abbiamo fatto Paris Steampunk 1889 (700.000 pezzi) e attualmente stiamo finalizzando HorrifikLand per il 2025. È un progetto che può estendersi con altri universi. Piano piano stiamo coinvolgendo altri amici che istruisco per fare insieme più progetti collaborativi.

Abbiamo creato opere complementari per i 25 anni di Harry Potter. >>

Come è nata l’idea di questi due temi, il “Steampunk” per la prima collaborazione e lo stile “Mostri/Horror”?

<< È stato Dom a proporre l’idea del steampunk e di Parigi. Abbiamo fatto un piano con una suddivisione degli edifici e il progetto ci ha tenuti occupati per 2-3 anni (versioni 1 e 2).

Per HorrifikLand, è prima di tutto un progetto personale nato da un fumetto con Topolino in versione anni ’30. Poi è diventato un progetto collaborativo. Non posso fare a meno di Dom. Onestamente, sarà qualcosa di davvero bello, con un sacco di meccanismi dinamici. >>

Paris Steampunk: Penso che l’abbiate messa in un museo, ma forse ricordo male. Mi piacerebbe vederlo dal vivo! Esiste ancora esposto da qualche parte, in una scatola, oppure è stato smontato?

<< Conservo praticamente tutte le creazioni. Ci sono circa 30 m³ di diorami in casa. Dobbiamo assolutamente trovare un luogo per esporre tutto questo materiale. Ci stiamo orientando sempre di più verso esposizioni permanenti come musei o saloni di castelli, perché la logistica come dicevo è molto importante. >>

HorrifikLand: quanto tempo ci vorrà per vederlo completato? Hai un’idea delle dimensioni finali e ci sarà una sua esposizione? Avete già un luogo o delle date precise per l’inaugurazione?

<< L’inaugurazione è prevista per ottobre 2025. A livello di dimensioni, stiamo puntando su qualcosa di più ragionevole. Probabilmente 150.000 / 200.000 pezzi. Tutto è già in una fase molto avanzata. Le dimensioni finali dovrebbero essere all’incirca 2,50 m x 3,00 m.

L’inaugurazione è prevista durante una mostra a Nevers (nella mia città), e poi la faremo girare!

Dopo questo progetto, dovremo aggiungere la neve a Hogwarts e “innevare” anche il mio Castello dei Vampiri. >>

Se hai delle foto, penso che sarebbe molto bello poter vedere le creazioni di cui abbiamo parlato fin qui. 

Poi, un argomento che mi piacerebbe affrontare con te riguarda il tuo rapporto con LEGO IDEAS.

Come ben sai, sono un tuo fan su IDEAS e sto cercando di partecipare anch’io da qualche mese.

Volevo chiederti: cosa ti ha spinto a iscriverti al programma LEGO IDEAS nel 2012?

<< I soldi! Vincere LEGO Ideas non ha un grande interesse per me. E’ solamente un mezzo potenziale per finanziare La Maison de la Brique et du Diorama. A parte una piccola soddisfazione personale, se uno dei miei progetti dovesse vincere, ma in fin dei conti per me è solo un mezzo per ottenere fondi.

Però scherzando un po’, sarebbe davvero molto bello e ne sarei molto fiero, di poter leggere il mio nome su un set ufficiale. >>

Dopo oltre 11 anni di adesione, con innumerevoli progetti pubblicati, quasi tutti a 10K, quale bilancio trarresti da questa esperienza su IDEAS?

<< So che non vincerò mai. È così! Ho proposto (con Max Brich), 7 progetti diversi, originali, che hanno raggiunto i 10k + concorsi. Alcuni propongono 3 volte lo stesso progetto; non è il mio caso. Ho interrotto la collaborazione con Max. Sono stato io ad essere all’origine di questa rottura. Ho fatto il 99% delle creazioni, e Max si occupava principalmente della “messa in luce”. Trovavo che la divisione 50/50 stesse diventando squilibrata rispetto al lavoro effettivo e all’investimento. Gestivo anche da solo la parte “marketing”. >>

Potresti elencare i progetti che segnano il tuo status attivo su IDEAS e BDP sino ad oggi?

PROGETTI IDEAS:

1 The Nanny

2 Steampunk Skyship

3 Steampunk Explorers

4 Movie Set

5 Led Lamp

6 Witch House

7 Snowy Morning in the Countryside

8 Halloween House

CHALLENGES:

9 Led Zeppelin

10 Dungeons & Dragons

Secondo te, quali sono gli aspetti maggiormente critici nei programmi IDEAS e BDP, se ci sono?

<< LEGO Ideas è IL social network di LEGO: si trovano idee, potenziali future gamme, tendenze. La tendenza di set che mettono in scena artisti come Taylor Swift o BTS, la gamma botanica o le idee di modular building. Penso che la popolarità permetta a LEGO di misurare ciò che può o non può vendere.

Spesso gli AFOL restano delusi dalle scelte che IDEAS propone. Ma a dire il vero, questo non ha molta importanza alla fine. Non ti piace il set di “Seinfeld”? Non è un problema, comprerai qualcos’altro nel tuo LEGO Shop preferito.

A volte vediamo che scelgono qualsiasi cosa. Quando vedi che la cabina telefonica è già in offerta su Amazon o che BTS è a -40%, tutti capiscono che la selezione non è stata delle migliori però.

Ma quando partecipi ad IDEAS, devi accettare il fatto che il tuo progetto Witch House possa perdere contro BTS. >>

Certamente può essere frustrante non accettare questo preambolo, per cui sono logiche determinate dall’azienda a definire cosa può o non può essere prodotto. Dopotutto stiamo parlando di una grande azienda. Ad ogni modo, ho visto che ci hai riprovato recentemente! Quindi parlaci un po’ del tuo ultimo lavoro su LEGO IDEAS: HALLOWEEN HOUSE. Non ti nego che inseriremo qui un QR code per i lettori che vorranno commentare e votare il tuo progetto!

<< Grazie per il link! All’inizio, volevo fare una casa stregata vittoriana come nei romanzi di Stephen King, ma bisogna rispettare i principi del marchio: niente horror o thriller! Quindi mi sono orientato sull’idea di una famiglia che scopre una casa stregata durante la notte di Halloween. I bambini trovano dei costumi e si divertono a spaventarsi.

Lo scenario è piuttosto banale, ma non importa. L’importante è avere una bella casa stregata da costruire.

Probabilmente la proporrò anche su BrickLink in versione 360° chiusa.

Onestamente è da tanto che aspettiamo una bella casa stregata, per completare le nostre città o fare un diorama con un cimitero e un po’ di mostri. >>

Molti dei nostri lettori che conoscono il programma IDEAS sanno che essere attivi sui social media è molto importante per dare visibilità ai progetti che devono poi essere sostenuti e votati sulla piattaforma. Vuoi parlarci un po’ del ruolo che hanno i social media in un’esperienza AFOL completa e arricchente come quella odierna?

<< Per far conoscere il proprio progetto, bisogna essere presenti sui social. È importante. A volte chiediamo aiuto per aumentare i voti. So che è fastidioso essere sommersi dai messaggi, ma è anche grazie a questo che abbiamo avuto dei bei successi su Ideas, come il “Blacksmith” o il più famoso creator italiano della “A-frame Cabin”. Quindi sì, utilizzo i social. Alla mia età, vado su Facebook e Instagram. E faccio pubblicità sui gruppi. Non credo in TikTok, che è smisurato. Il top è X, ma bisogna avere una community attiva ma a me non va troppo a genio come social. >>

Hai qualche suggerimento da darci, basato sulla tua esperienza?

<< Solo un consiglio: rispettate i gruppi. Se pubblicate su un gruppo Castle, non mettete il vostro progetto “Ospedale spaziale”, ad esempio.

Per LEGO Ideas invece, chi è più qualificato a supportare un progetto se non una persona che è molto attiva proprio su LEGO Ideas? >>

LEGO IDEAS è per me una vetrina internazionale molto prestigiosa, per proporre la propria creatività in forma di mattoncini, ma al di là dei vantaggi, quali sono gli svantaggi secondo te? Cosa non funziona su LEGO IDEAS, cosa non va a tuo parere o cosa dovrebbero migliorare?

<< È lo stesso principio delle playlist musicali: per ottenere voti, devi essere popolare, per essere popolare devi essere visto, per essere visto devi diventare “famoso”. Non importa la qualità del tuo progetto.

Ma il sistema di popolarità non è sempre in linea con il numero di voti, perché LEGO Ideas può scegliere di mettere in evidenza un progetto o fissarlo in cima ai più popolari.

È una loro scelta. È il sistema degli “Staff pick”.

Quando ottieni lo Staff pick + l’evidenza in cima alla home page dei più popolari, sai che farai 10k e che potresti anche vincere.

Piccolo aneddoto: durante il Covid, c’erano due progetti fissati in cima alla home page per settimane, anche se il numero di voti non era buono: erano il busto di Obélix + Asterix e la testa di Tutankhamon. Normalmente sarebbero dovuti scivolare giù nei meandri della classifica, ma in nessun caso potevano essere classificati al primo posto. In quel momento ho pensato: “Ah, faranno vincere la testa del faraone”. Ma ho commesso un errore. Perché al settimo posto, abbastanza discreto, c’era il progetto “principale”, che era anche lui fissato in alto. E quello ha vinto. >>

Hai mai vissuto o osservato esperienze anomale o “sospette” riguardanti pratiche non del tutto trasparenti, sulla maniera in cui alcuni utenti ottengono supporto in modo insolito su IDEAS o BDP?

<< Per l’aneddoto, un giorno abbiamo visto un bot in diretta (non molto furbo), che portava al progetto 200 voti al giorno. Ho commentato quel progetto. LEGO Ideas ha spento i server tutta la notte. Hanno eliminato il progetto e il truffatore ha deciso di vendicarsi su di me. Ha messo il bot sul NOSTRO progetto in pratica. Abbiamo preso 800 voti in un giorno e loro hanno spento i server per un’ulteriore intera giornata. Tutti i voti di quel giorno sono stati eliminati. >>

Quindi, se ho capito bene, questo autore ha pagato un bot, l’hai segnalato a IDEAS e per vendicarsi ha messo un bot sul tuo progetto.

<< In sintesi, è successo quello che dici. A dire il vero non sono stato molto furbo neppure io, perché avrei dovuto segnalare al team di LEGO Ideas che sospettavo un metodo anomalo (è quello che consiglio se vedete qualcosa di strano). Ma con il mio commento ho provocato un po’ quel truffatore.

Nello specifico, il racconto dei suddetti eventi è questo:

A quel tempo, Max Brich monitorava regolarmente i progressi di vari progetti e sapevamo quale fosse il ritmo normale di avanzamento di un progetto tipo. E io amo guardare tutto e capire. Quando ho visto questo progetto davvero brutto, senza alcuna traccia su internet, ho capito che c’era di mezzo una sorta di truffa.

Era astuto, perché progrediva in modo discreto, e pur essendo in fondo alla classifica tra i popolari, otteneva dei voti in modo costante.

Con Max, abbiamo visto che c’era di mezzo una creazione da bot, di nuovi account a intervalli regolari, circa ogni 10 minuti.

Per provocazione, ho scritto un commento sul progetto: “Wow! Non so quale trucco tu abbia trovato, ma sei sulla buona strada per fare 10k!” e l’errore che ho fatto è stato aggiungere “@Hasan, che ne pensi?” (Hasan Jensen, all’epoca direttore di LEGO Ideas, ndr).

Meno di un’ora dopo, il team di LEGO Ideas ha chiuso l’accesso a tutti, ed hanno eliminato il progetto sospetto. Ovviamente il truffatore non c’era rimasto bene e per vendicarsi ha creato un nuovo account e messo il suo BOT a votare il nostro progetto. Penso che nelle sue intenzioni, volesse farci passare per truffatori.

Quindi hanno chiuso l’accesso a IDEAS per l’intera giornata, per identificare la sorgente dei voti sospetti.

Successe circa 3 anni fa e penso che si tratti di quel tipo di eventi che LEGO preferirebbe nascondere, soprattutto perché si tratta di un marchio con ottima reputazione, dove l’immagine aziendale in alcun modo deve essere intaccata.

Per la cronaca: una settimana dopo questi eventi, hanno visto che avevo due account LEGO (email personale ed email professionale). Mi hanno bannato per 100 giorni.

Quindi, se vedo un truffatore, me ne sto zitto, anche se dovesse vincere il grande premio.

E da qualche anno poi, che il sistema di creazione di nuovi account è stato reso più sicuro, tramite l’invio di un codice da confermare. Sono sicuro che con questo livello di sicurezza non ci saranno più truffe.

Inoltre, non spingono più in cima alla lista dei più popolari i progetti senza giustificazione. Ora utilizzano lo “staff pick”. Ma in nessuna parte delle regole troverai un riferimento al ranking di popolarità. Quindi se vogliono mettere in evidenza un progetto o un creatore, lo fanno secondo i loro criteri.

Personalmente, non mi dà fastidio. Lo trovo anche positivo. Permette di dare visibilità a progetti che non hanno altro tipo di evidenza o a creatori poco conosciuti.

Ad ogni modo, io non ho mai ricevuto uno “staff pick”!

Altri esempi: non puoi usare il logo LEGO o LEGO Ideas o fare false scatole di set. Il progetto Polaroid ha fatto tutta la sua promozione su internet con i loghi ufficiali e ha vinto lo stesso il concorso.

Quindi le regole sono a geometria variabile. A seconda che il tuo progetto sia interessante o meno. >>

Sì, ora capisco tutta la storia! Grazie per i chiarimenti!

Dici che non vincerai mai su LEGO IDEAS, ma alla fine sei ancora attivo e hai una forte comunità di sostenitori, perché supporti tutti e tutto. Penso infatti che il sostegno mutuale e reciproco degli altri concorrenti, sia una buona prassi e quasi una strategia positiva per far crescere la comunità di IDEAS!

<< No, non posso vincere. Già, rischio di essere bannato definitivamente solo per questa intervista. Comunque, continuo perché amo LEGO da sempre e amo le persone che creano. Quindi mi piace contribuire affinché un partecipante ottenga dei voti. Si pensa che fare 10K sia facile, ma non lo è affatto. E ci sono tanti progetti che meriterebbero di vincere. E poi, in fin dei conti, mica si sono solamente i mattoncini danesi! >>

Immagino quindi che, dato per assodato ciò che ci hai raccontato, non consiglieresti a nessun LEGO fan di entrare su LEGO IDEAS. Tuttavia, lasciando da parte queste spiacevoli disavventure, cosa consiglieresti a chi vuole diventare un costruttore LEGO esperto?

<< No, non voglio scoraggiare nessuno. LEGO Ideas, per quanto si possa dire, è un concorso entusiasmante. Tutti vogliono vincere perché c’è del denaro in gioco. Molto denaro.

E LEGO Ideas è un concorso come gli altri: ci sono giochi di influenza, le comunità, le “armate” di votanti o fan che supportano un progetto fino in fondo, i possibili imbroglioni… È come una partita di calcio o “The Voice”. Se vuoi giocare e vincere, devi accettare tutto il pacchetto. Devi capire bene le regole, osservare chi ha successo e anche chi fallisce.

Le “armate” italiane sono in grado di far vincere progetti in pochissimo tempo, come il progetto Alberobello in meno di 3 mesi: https://ideas.lego.com/projects/d24bef2b-f11b-4cd3-acc5-1cd1445a0132 o Fantozzi in 15 giorni https://ideas.lego.com/projects/e02c929d-cade-4876-a466-ceee1bd6a43a

Ma sono progetti che non saranno mai prodotti.

Se il progetto è valido, vince. Abbiamo visto alcuni progetti come il Van Gogh o l’A-Frame Cabin: dal primo istante puoi capire che quei progetti vinceranno.

Ci sono anche i progetti “marketing” per conquistare nuovi AFOL: sono i progetti “musicali”: come il pianoforte classico, il quartetto jazz, la Fender Stratocaster per i rockers, oppure BTS per chi ama la musica Pop.

Van Gogh ha lanciato la gamma “Art” ad esempio.

La miglior possibilità in ballo resta comunque quello delle licenze che mettono tutti d’accordo: Friends, Jaws… persino cose un po’ fuori moda come Twilight. >>

Quale primo atto potrebbe essere l’inizio per un neofita, che intendesse avvicinarsi al mondo AFOL fatto di relazioni, concorsi ed esposizione delle proprie creazioni?

<< Il primo atto creativo è distruggere un set esistente. Sei in grado di smontare il tuo set di Rivendell per dare voce alla tua creazione? Sto scherzando! La linea creator 3 in 1 è fantastica perché è accessibile e ti permette di fare piccole creazioni da solo. È un buon punto di partenza. >>

Sappiamo che il mondo dei mattoncini LEGO ormai non è più un semplice gioco per bambini. Ma ci sono ancora quelli che la pensano in questa maniera. Come interpreti questa situazione o in altri termini, come la spieghi?

<< LEGO è un LOGO. Un marchio con una forza incredibile, perché nell’immaginario collettivo è il marchio del bambino e soprattutto del bambino che crea lontano dalla sua console. Ma il 95% dei bambini passa ai videogiochi intorno ai 9 anni. E il 99% delle persone che possiedono LEGO non creano cose diverse da quello suggerito dalle istruzioni! È assurdo per un gioco così creativo.

Hai mai provato a seguire le istruzioni di un castello del 1980? È difficile, bisogna riflettere, osservare il passo precedente e quello successivo per capire le differenze e proseguire. Ora ci meravigliamo quando un bambino di 9 anni riesce a seguire le istruzioni. Ammmaaaazzziiiing!

LEGO recentemente ha creato una vera e propria dipendenza; la dipendenza dall’oggetto che esponiamo. >>

Concordo pienamente con quello che dici. In effetti il potenziale del gioco dei LEGO, ad eccezione della serie 3 in 1 è diventato quasi alla stregua del più tradizionale e desueto modellismo statico o dinamico che sia.

Ma quindi, secondo te, c’è qualcosa che i costruttori LEGO appassionati hanno in comune in termini di carattere e personalità, o si tratta semplicemente di modellisti che hanno scelto un mezzo di espressione diverso? Invece di modelli in plastica da incollare e pitturare o modellini di treni o aerei da guerra, preferiscono costruire tutto da zero con i mattoncini?

<< Ci sono tante personalità diverse, tanti approcci differenti. Quando ho ripreso a costruire (dopo la mia Dark Age) ho notato il formarsi di delle specie di “caste”. Piccoli gruppi che non vogliono integrarti nel loro cerchio ristretto di “bravi” creators. È quello che succede un po’ con i designer di BDP. Mi sono giurato che non avrei mai fatto una cosa del genere. È anche per questo che supporto tantissimi progetti su LEGO Ideas, dai principianti ai migliori. Bisogna incoraggiare chi ha voglia di creare.

Il mondo LEGO è molto vario, come la società. Personalmente, quello che mi piace sono le creazioni, e se il creatore è simpatico, allora è ancora più apprezzabile. L’importante è condividere il più possibile. >>

Quindi come vedi il futuro di questa passione, non solo a livello personale ma in generale? Una passione che per molti va ben oltre un semplice passatempo?

<< Sai, la mia preoccupazione più grande è legata al problema della finitezza delle risorse. Se hai una minima consapevolezza ecologica, sai che questa passione per i LEGO è totalmente irragionevole. Tutta questa plastica che consumiamo. Come molti, la mia passione per i LEGO entra in conflitto con la mia crescente consapevolezza ecologica. Questa è la mia più grande riflessione interiore. Sinceramente.

E il greenwashing dei sacchetti in carta plastificata non cambierà nulla.

Eppure so che continuerò a giocare con i LEGO fino alla fine della mia vita. È una passione travolgente. >>

Questa riflessione ecologica è certamente uno dei temi più attuali del momento e concordo pienamente con il tuo pensiero. L’azienda danese come le sue concorrenti, prima o poi dovranno seriamente mettersi in discussione ai fini di rendere più ecologico il loro prodotto. Penso alle isole di plastica alla deriva nell’Atlantico. Mi consola il fatto che i LEGO degli anni 70’ sono ancora in circolazione ancora oggi o che raramente i LEGO vengono buttati. Questo tema certamente merita l’attenzione di tutti, ma mi consola il fatto che i mattoncini stiano divenendo sempre più “preziosi,” quindi alla luce di questa premessa, ci sono progetti futuri di cui ti piacerebbe parlare o rivelare al pubblico AFOL italiano?

<< Parteciperò al programma Bricklink Designer Program 7 con la casa stregata e un progetto medievale sotto la neve. Ma non vincerò nemmeno stavolta. >>

Ma oltre a IDEAS o BDP, hai in mente altre creazioni interessanti su cui stai lavorando o su cui lavorerai?

<< Il grande progetto in corso è HorrifikLand: sarà pronto per la nostra prossima esposizione a Nevers (autunno 2025). Ci sarà un treno su cui i visitatori potranno appoggiare il loro smartphone in modalità “video” e potranno portare a casa una video registrazione direttamente nel cuore del diorama. Questa è l’idea del nostro progetto “Movie Set”.

Stiamo anche ultimando alcuni diorami aggiuntivi su Harry Potter, e proporrò un progetto LEGO Ideas con uno youtuber francese per vedere se riusciremo a mobilitare un’armata di fan. >>

Mi sembrano idee molto originali e suggestive! Grazie mille quindi per questa piacevole conversazione. Spero anche che i lettori di Brick.It magazine possano trovarla di loro interesse. Vorrei anche, vista la tua passione, supportare il progetto della Maison de la Brique et du Diorama, oppure, che i lettori possano sostenerti votando per i tuoi progetti presenti e futuri.

<< Grazie mille per questa intervista e per il tempo che dedichi alla nostra passione comune. Ovviamente saluto tutta la comunità italiana, in Francia siamo grandi fan delle belle realizzazioni in mattoncini e dei grandi creators italiani. Spero che un giorno potremo accogliere nella nostra galleria d’arte anche i più bei diorami italiani.

Buona fortuna anche a te, ai tuoi progetti personali sulla piattaforma Ideas: sai che è un lungo cammino che richiede molta perseveranza.

Viva l’Italia. 

Per informazione, ho un meraviglioso ricordo di Firenze; Ci passai una settimana già 35 anni fa’, questa città la considero una delle più belle del mondo. >>

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